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Istituto Einaudi di Lamezia, lettera aperta dei docenti

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Lettera aperta dei docenti dell’Istituto Einaudi di Lamezia Terme

LAMEZIA. A seguito della bagarre che nell’ultimo periodo sta coinvolgendo direttamente la dirigente dell’istituto lametino Costantino diffidata dalla senatrice Granato, alcuni docenti dell’Einaudi hanno deciso di scrivere una lettera aperta. Lo scopo è quello di far capire quale sia il vero volto dell’istituto, andando oltre le polemiche e tranquillizzando i tanti genitori che ogni giorno affidano i propri figli alla scuola.

Per dovere di cronaca riportiamo qui di seguito la lettera dei docenti dell’Einaudi inviata al quotidiano OrizzonteScuola.it:

docente sede di residenza-LameziaTermeitLa lettera

Il Personale della scuola – senza voler scomodare le alte cariche della politica e le lotte partigiane (ahimè solo di parte), i docenti dell’Istituto Einaudi scendono in campo per manifestare il proprio pensiero.

È giunto il momento di scrollarsi di dosso i tentativi, a tratti grotteschi, messi in atto da certa stampa di dare una falsa rappresentazione della nostra realtà scolastica.

Prima che qualcuno possa confondere le menti delle centinaia di famiglie che ogni giorno ci affidano i propri figli, è giusto far capire chi siamo e quali sono le nostre priorità.

Tornando a Shakespeare, crediamo sinceramente che si sia voluto dare clamore mediatico ad una vicenda che, nulla o quasi, ha di interessante e significativo per il territorio lametino.

Come insegnanti siamo molto amareggiati e ci sentiamo fortemente indignati di fronte al ritratto del nostro istituto che gli articoli, apparsi sulla stampa, hanno delineato in questi ultimi giorni. Non è quella descritta la scuola nella quale noi insegniamo e lavoriamo con passione, libertà, serietà e dedizione seguendo percorsi educativi e formativi basati sulla trasmissione non solo di saperi ma soprattutto di valori.

Troviamo profondamente ingiusto un attacco, tanto pesante quanto privo di fondamento, volto solo a gettare discredito su un Istituto che è sempre stato attivo e attento alla crescita umana, culturale e professionale dei suoi studenti, posti “al centro” anche attraverso le molteplici iniziative curriculari ed extra curriculari offerte loro dalla scuola.

Ciò che ci dispiace è che una vicenda del genere tenti di mettere a rischio la qualità della nostra scuola; l’Einaudi è un Istituto di qualità dove le parole inclusione, integrazione, accoglienza e valorizzazione dei talenti hanno fatto ingresso e albergano già da molto tempo.

Non comprendiamo le motivazioni del livore argomentativo degli articoli scritti dai “Partigiani della scuola pubblica” da cui emergerebbe l’immagine, per niente veritiera, di un Collegio docenti fatto da “pecoroni” senza “un’anima critica mai ascoltati, né interpellati”, dove solo i cosiddetti “docenti contrastivi” temerariamente credono e fortemente lavorano per il benessere della comunità scolastica. Al contrario, il nostro Collegio docenti è fatto di persone che, sotto la preziosa guida del Dirigente, sono libere di esprimere le loro opinioni senza paure di ritorsioni o vendette trasversali. Sono altresì chiamate ad operare scelte responsabili e a condividerne le conseguenze.

A nome di tutto il personale della scuola esprimiamo un profondo sconcerto e disappunto in merito agli attacchi strumentali e diffamatori nei confronti di chi svolge con professionalità, determinazione e dedizione un compito così complesso e delicato quale quello del dirigente scolastico. Per quanto di nostra esperienza, possiamo attestare una leadership condivisa, un costante impegno nell’organizzazione scolastica, una competente e puntuale applicazione delle norme e una presenza attiva ed attenta ai bisogni degli alunni e di tutto il personale. Tutto questo delinea il ritratto di un dirigente il cui ruolo va oltre i semplici obblighi contrattuali che il suo status le impongono.

Ci auguriamo che si ponga fine, al più presto, a questa “campagna mediatica negativa” volta solo a creare un’inutile turbativa, con il rischio di distogliere lo sguardo della società civile dai reali problemi che, ogni giorno, chi vive nella scuola, è costretto a fronteggiare. Ciò che a noi più sta a cuore è che il nostro Istituto possa contribuire a far crescere persone libere, in grado di costruire insieme a noi il proprio futuro, in una società sempre più complessa, dove le qualità umane e la professionalità, sono le chiavi per il successo.

Redazione

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