Barbuto (M5S): Stiamo lavorando per salvare i lavoratori di Gestione Servizi Spa
5 min di letturaLa deputata del M5S Elisabetta Barbuto ha avuto nei giorni scorsi un breve incontro con Pugliese, sindaco e presidente della Provincia di Crotone, per capire di più del futuro della società di cui è stato preannunciato il fallimento e i cui dipendenti aspettano il pagamento di una serie di spettanze.
Comunicato Stampa
Cosa succede ad un padre di famiglia quando ha il lavoro ma non ti pagano per circa tre anni? E quando nessuno si interessa della tua vicenda? E si rimane soli se ci si lamenta? E quando ti rendi conto che si avvicina la parola fine, solo che non è un film, ma la tua vita che devi ricostruire?
Sei stato utile si, ma ora non servi più e sei solo un fastidioso problema da risolvere al più presto perché non è servito il tempo trascorso a farti decidere di risolvere autonomamente il tuo rapporto di lavoro (almeno non lo hai fatto tu, ma altri esasperati accanto a te si) ed allora bisogna agire al più presto per cancellare questa brutta pagina di storia crotonese.
I riferimenti richiamano chiaramente alla storia della Gestione Servizi Spa, società in house della Provincia di Crotone che svolgeva per il committente unico lavori di manutenzione, pulizia fossi e cunette, segnaletica stradale, portierato, pulizie, officina, gestione autoparco, supporto informatico, servizio neve nei mesi invernali e servizio area marina protetta nei mesi estivi; tutti servizi che, se non fosse stata creata la società, sarebbero stati, inevitabilmente, esternalizzati. Intento più che encomiabile.
«Sono sempre stata una fautrice del pubblico – spiega Elisabetta Barbuto – ma non vogliamo, tuttavia, in questa sede effettuare valutazioni sul numero di assunzioni, sul perché delle stesse, sul corretto utilizzo delle strutture pubbliche, ma effettuare insieme a tutti voi una riflessione: chi paga, alla fine, è sempre il lavoratore. Ingannato, prima, durante e dopo. Come se fosse sua la colpa di aver creduto, magari dopo tribolazioni varie, di poter lavorare stabilmente e dignitosamente».
Costituita nel 2005 allo scopo di porre fine ad una serie di contratti atipici e al lavoro interinale, la società viene posta in liquidazione nell’anno di grazia 2015. Senza entrare nel merito in questa sede per approfondire le gravi cause che hanno determinato l’adozione del provvedimento di liquidazione, ma sta di fatto che, da allora, la società langue in un perenne stato comatoso senza che sia concretamente stata messa in essere alcuna azione mirata al tempestivo recupero dei crediti sociali; alla prosecuzione in regime di esercizio provvisorio dei soli servizi che garantivano una remuneratività che fosse sufficiente a soddisfare i criteri di tutela del patrimonio sociale ed all’adozione di ogni azione che evitasse il definitivo scioglimento, consentendo un eventuale percorso di ritorno in bonis della società.
Il tutto, senza voler sottolineare, ma va ampiamente sottolineato, che l’ente provincia è titolare di un obbligo di vigilanza come logico ed imprescindibile corollario dei principi di buon andamento e legalità finanziaria dell’Amministrazione.
Eppure spira anche il termine del 30 settembre 2017, data in cui secondo l’art. 25 co I del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica, tali società avrebbero dovuto effettuare una ricognizione del personale in servizio per individuare eventuali eccedenze con la logica conseguenza di avviare gli esuberi alla procedura di mobilità, e nulla accade. Solo nel marzo di quest’anno per tutti i lavoratori, tranne qualcuno che si è autonomamente licenziato, giunto ormai allo stremo e per ovvi motivi di sopravvivenza, viene infine attivata la procedura di mobilità.
Non resterebbe, pertanto, in una situazione disastrata e disastrosa come quella ampiamente analizzata dall’organo di liquidazione, che far calare il sipario sulla vicenda avviando la società al proprio destino senza voler minimante prendere in considerazione quello che potrebbe essere un piano di ristrutturazione aziendale mirato al ritorno in bonis della stessa, anche in considerazione del fatto che molti dei servizi che svolgeva sono tuttora necessari e finirebbero con l’essere destinati ad un affidamento esterno con ulteriori spese a carico dell’ente o, soggiungiamo, probabilmente sugli stessi vi è già in fieri una designazione, in vista di futuri appuntamenti elettorali.
«E la situazione precipita ancor di più – incalza la Parlamentare – perché il giorno stesso del suo insediamento, il neo Presidente della provincia di Crotone preannuncia il probabile di fallimento della società, senza considerare che uno dei principali debitori di Gestione Servizi è proprio la Provincia.
Ignoriamo, dunque, ma non tanto, quello che sarà lo scenario e le eventuali ripercussioni di tipo economico e sociale, ma anche giudiziarie, che si avvierebbero in seguito alla declaratoria di fallimento della Gestione Servizi Spa.
Ecco perché ci siamo decisi a seguire la vicenda, sollecitati dai lavoratori esasperati, monitorandola attentamente, incontrando il Prefetto e le autorità competenti, non escluso lo stesso Presidente della Provincia, figura che coincide con il Sindaco della nostra città il quale, già nei giorni successivi alla precedente esternazione sulla chiusura della società in house, aveva , per la verità, corretto la sua precedente esternazione promettendo molta attenzione e cautela prima di una eventuale richiesta di fallimento».
Ieri, infatti, s’è svolto un breve incontro tra Ugo Pugliese, Presidente della Provincia e Sindaco di Crotone, e la portavoce del M5S alla Camera dei deputati, la quale ha esplicitamente chiesto di essere informata costantemente sull’evoluzione della vicenda che ha dichiarato di voler seguire con estrema attenzione nell’ottica di una gestione trasparente di ogni procedura che verrà adottata e a tutela del rispetto e della dignità dei lavoratori. In tal senso ci si è aggiornati ad un prossimo incontro del cui contenuto verrà data la più ampia diffusione.
Elisabetta Barbuto
Portavoce M5S Camera dei Deputati