Il Miracolo su Sky Atlantic
3 min di letturaSi conclude martedì 29 maggio, su Sky Atlantic con le puntate 7 e 8, la bella serie Il Miracolo, sceneggiata da Niccolò Ammaniti e diretta da lui con Francesco Munzi e Lucio Pellegrini: abbiamo visto gli episodi in anteprima per voi
SPOILER ALERT!!
Veloci come un treno, nonostante le otto ore quasi di durata, è arrivata alla conclusione Il Miracolo, la serie italiana prodotto da Sky e trasmessa sul canale Atlantic, nella quale ogni antefatto di puntata si svolgeva in Calabria.
Ed è stato proprio un vero miracolo quello che hanno compiuto lo sceneggiatore e scrittore Ammaniti con i due registi: perché quest’opera è perfettamente all’altezza, a livello qualitativo, di tanti altri serial in onda in tv ma provenienti da oltreoceano, riuscendo a raccontare finalmente una storia innovativa con una trama esplosiva, attraverso immagini potenti ed evocative.
Tutto parte da una statua della Madonna che viene ritrovata nel covo di un boss criminale: piccolo particolare, la statua piange sangue. E non smette di farlo neanche quando viene portata in segreto in una piscina, e viene avvertito il Presidente italiano (che intanto è coinvolto in una crisi di governo: siamo in procinto di un referendum che deve -far- decidere se l’Italia deve uscire o meno dall’Europa) che decide di mantenere segreta la notizia. Ma coinvolti nella storia saranno anche un maresciallo che supervisiona la segretezza dell’operazione e che poi suo malgrado si troverà quasi costretto a seguire a ritroso le tracce della statua insanguinata; la moglie e i figli del Presidente; una scienziata chiamata ad eseguire le analisi di rito sul sangue che esce copioso dagli occhi della Madonna; un prete che pare non aver mai avuto la Fede e una sua misteriosa amica; e una famiglia calabrese.
Nelle ultime due puntate le vite di tutti i personaggi sembrano collegarsi in un affresco narrativo affascinante e complesso: mentre l’evento innaturale al centro della vicenda sgretola ogni loro convinzione, mettendoli di fronte al Mistero e all’Immanenza. Ognuno cerca di affrontare i vuoti della propria vita a modo proprio (con la politica, con la religione, con la scienza), così come a suo modo i protagonisti tentano di trovare una risposta all’enigma. E di pari passo con la storia, i colori si spengono e si riaccendono, con il rosso che predomina su tutto: ma l’ultima puntata si chiude con una nota di speranza. Perché nonostante si apra con la morte di un bambino, nel primo finale c’è la prospettiva di una gravidanza -ottenuta con il dna del sangue sgorgato dagli occhi della Madonna, che si spera miracoloso- e un matrimonio celebrato durante la terza età.
Interessante anche la frammentazione di tempo e spazio che fa Ammaniti: i segmenti dell’inizio, girati in una Calabria accesa e assolata, non sono cronologicamente legati in maniera chiara allo svolgimento degli eventi, contribuendo a rendere lo spaesamento.
Valentina Arichetta