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Calabria. Caso Brisinda, diminuisce attività operatoria Chirurgia Crotone.

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Sapia (m5s): “Dal 1° gennaio fino al 31 maggio scorsi la Chirurgia dell’ospedale di Crotone ha dimezzato la produttività rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in coincidenza con la nota sospensione del primario Giuseppe Brisinda da parte dell’Azienda sanitaria provinciale di lì”.

CROTONE. In una nota, il deputato M5s Francesco Sapia ha affermato che chiederà al ministro della Salute, Giulia Grillo, di verificare quanto il Ministero ha potuto finora accertare sul caso Brisinda dalla commissione Sanità. Il deputato aggiunge: “Nello specifico c’è un problema grosso ed evidente, su cui le istituzioni continuano a tacere, a partire dal governatore Mario Oliverio e dal commissario Massimo Scura.

Una struttura pubblica non può permettersi questo lusso, tanto più in considerazione del fatto che per il 2017 la Chirurgia è risultata l’unità operativa che ha prodotto più utile all’Asp di Crotone, come si legge nella deliberazione numero 52/2018 della direzione generale dell’azienda, peraltro con un indice di letalità dell’1,59% su 1028 operati e una percentuale impressionante di ricoveri impropri, cioè di pazienti che non hanno ricevuto trattamenti chirurgici”.

“Non ci è sfuggito – continua il parlamentare M5s – che sono drasticamente diminuiti gli interventi di alta complessità in concomitanza con la sospensione del primario Brisinda, reintegrato dal giudice del lavoro e ancora oggetto di accanimento da parte dell’Asp di Crotone, che incaricando un legale esterno ha presentato reclamo contro l’ordinanza in questione, in cui si ritengono generici gli addebiti al medico e si contesta il ricorso a un questionario interno come base dell’allontanamento del professionista, lasciato senza stipendio e costretto a non operare per mesi”.

“Anche il dipartimento regionale Tutela della salute – prosegue il parlamentare 5stelle – deve intervenire subito, atteso che la Calabria è in Piano di rientro e ha un’emigrazione sanitaria che ai cittadini costa 300 milioni all’anno.

Il punto è che non si comprende il motivo per cui quella Chirurgia, con risultati di rilievo riconosciuti dallo stesso dg dell’Asp di Crotone, Sergio Arena, debba essere lasciata in caduta libera.

Arena, che dovrebbe decadere per legge, non avendo raggiunto il prescritto equilibrio di bilancio, chiarisca come vengono ora gestiti i pazienti, soprattutto oncologici, che necessitano di interventi chirurgici. Dica se vengono affidati alla Chirurgia dell’ospedale di Crotone o se in ultimo finiscono per essere trattati altrove, e in tal caso perché”.

“Su queste criticità – conclude Sapia – andremo fino in fondo, pretendendo di conoscere ogni aspetto e dato utili, atteso che nel Servizio sanitario il privato integra il pubblico e non lo sostituisce, come invece in tanti credono per ignoranza o malafede”.

Redazione

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