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#memorie Ernest Hemingway tra libri e donne

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Decine sono stati i libri e le donne che hanno accompagnato l’esistenza di Ernest Hemingway, morto suicida il 2 luglio 1961.

#memorie Quella di Ernest Hemingway è stata una vita tutt’altro che oziosa e regolare; una vita vissuta da vagabondo in giro per il mondo, tra guerre e viaggi, accompagnato dai suoi libri e dalle sue donne.

Nato nel 1899 a Oak Park, Illinois, Ernest Hemingway si rivela sin dalla tenera età un ragazzo prodigio: è bravo col fucile, sa pescare, gioca a rugby, è il capitano della squadra di pallanuoto ed è il più bravo redattore del giornalino scolastico. Hemingway è un ragazzo di successo.

Con la Prima guerra mondiale e il trasferimento in Europa Ernest Hemingway conosce anche l’amore. Durante un periodo in ospedale a Milano a causa di alcuni colpi d’arma da fuoco, conosce Agnes von Kurowsky, una infermiera della quale si innamora come solo un giovane ragazzo può fare. Questo primo amore ispirerà la sua prosa giovanile, ma sarà solo una illusione dato che l’infermiera si butterà presto tra le braccia di un altro uomo.

Il suo amore va in frantumi e Hemingway torna in America dove comincia a scrivere articoli per un giornale e dove fa la conoscenza con la pianista Hadley Richardson, che diventerà sua moglie. La sua prima moglie; sì perché Ernest Hemingway convolerà a nozze altre tre volte. Donne che si alternano come le stagioni nella carriera letteraria dello scrittore statunitense. E che ne segnano anche le opere: l’infermiera conosciuta a Milano sarà al centro di Addio alle armi, uno dei libri più conosciuti di Hemingway, pubblicato nel 1929.

Nel 1927, concluso il matrimonio con la Richardson, Hemingway sposa la giornalista Pauline Pfeiffer. Con lei condivide l’esperienza dei safari in Kenya dai quale nasceranno l’introspettivo Le nevi del Kilimangiaro e Verdi colline d’Africa. Nel 1936 lo scrittore conosce Martha Gellhorn, un’altra giornalista che sposerà e con la quale parte alla volta della Spagna dove intanto è scoppiata la guerra civile. Queste terze nozze avranno vita breve: sempre in viaggio per lavoro i due si lasceranno e alla fine della Seconda guerra mondiale Hemingway sposerà Mary Welsh, donna che lo accompagnerà fino alla fine dei suoi giorni e con la quale condividerà la brutta esperienza di due incidenti aerei durante un safari in Africa.

La Welsh contribuirà allo sviluppo del romanzo Il vecchio e il mare, ultima grande opera di Hemingway che lo porterà a vincere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1954.

Ma non solo le donne ufficiali con tanto di timbro matrimoniale, nella vita dello scrittore; anche altri flirt più o meno clandestini. Due tra tutti quello con l’attrice tedesca Marlene Dietrich, conosciuta negli anni 30 a bordo di una nave e con la quale instaurò una relazione al confine tra amicizia e amore, e quella con la nobildonna veneziana Adriana Ivancich. Questa liaison fece molto scalpore per via della grande differenza di età tra i due: quando si conobbero nel 1948 Hemingway aveva 49 anni, la Ivancich soli 18. La giovane veneziana fungerà da musa per lo scrittore che sulla sua figura baserà il racconto Di là dal fiume e tra gli alberi ambientato proprio nella malinconica e splendida Venezia.

Una vita vissuta nella sua pienezza quella di Ernest Hemingway, fin quando l’età non cominciò a chiedere il conto per quell’esistenza turbolenta. A partire dagli anni 50 lo invade una depressione dalla quale non uscirà più. Perde anche parte della memoria a causa di alcune sedute di elettroshock e per tenersi in vita comincia a scrivere Festa mobile, una raccolta pubblicata postuma di tutti i suoi ricordi. Ernest Hemingway si spara nella sua casa di Ketchum all’alba del 2 luglio 1961.

Antonio Pagliuso

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