Lamezia. Rinvenute oltre 40.000 piantine di cannabis indica (Video)
2 min di letturaNel corso della mattinata dell’8 agosto u.s. i Carabinieri della Compagnia di Girifalco (nello specifico i militari della Stazione CC di Curinga e quelli del Nucleo Operativo), all’esito di prolungati servizi di osservazione e di mirati accertamenti svolti nei giorni precedenti, hanno individuato, in località “MUCATA” nel territorio del comune di Lamezia Terme al confine con quello di Acconia di Curinga, diverse serre all’interno delle quali venivano coltivate migliaia di piante di cannabis indica.
In particolare, i Carabinieri, in una zona da oggetto di analoghi interventi in passato, hanno focalizzato l’attenzione su un’azienda agricola, di proprietà di un 60enne originario di Maida (CZ) C.A., incensurato, dopo aver notato i “movimenti sospetti” del titolare e la presenza, in mezzo alle altre colture, di nr. 5 serre si grandi dimensioni.
I sospetti dei militari sono risultati fondati allorquando, alle prime luci i ieri, il proprietario giunto presso i terreni è stato sorpreso dagli stessi intento ad azionare i sistemi di irrigazione delle serre all’interno delle quali (in tre di esse) venivano rinvenute nr. 41660 piante di cannabis di varie dimensioni.
Il soggetto, immediatamente bloccato e sottoposto a perquisizione personale, è stato anche trovato in possesso di un dispositivo elettronico utilizzato per captare l’eventuale presenza di sistemi audio-video (microspie e/o telecamere).
Il C.A., quindi, appurata la mancanza di alcun genere di autorizzazione alla coltivazione della cannabis rinvenuta e constatata, da un preliminare accertamento speditivo, la presenza del principio attivo del THC nelle piante, è stato tratto in arresto per illecita coltivazione dell’ingente quantitativo di sostanza stupefacente e su disposizione del PM di turno della Procura di Lamezia Terme associato al carcere di Catanzaro ove si trova tutt’ora ristretto in attesa della convalida dell’arresto da parte del GIP.
I militari, inoltre, hanno sottoposto a sequestro l’intera area e, su disposizione dell’AG, estirpato e distrutto le migliaia di piante rinvenute (operazione che ha richiesto l’intero arco della giornata) prelevando alcuni campioni da sottoporre ai successivi accertamenti medico legali.