“Negro te ne devi andare”, aggressione a Falerna contro un dominicano e i suoi familiari
3 min di letturaA Falerna è avvenuto un gravissimo episodio di violenza razzista nei confronti di un cittadino dominicano, della sua compagna incinta e della suocera. Un testimone oculare così descrive quello che è avvenuto in un noto locale del lungomare falernese:
“Carlos, dominicano, è in vacanza. A cena con moglie e suocera, entrambe lametine. A fine pasto ordina un dolce ed uno dei camerieri, infastidito dalla presenza del cliente di colore, gli rifiuta la carta degli stessi offrendogli solo due alternative. Carlos però, con signorilità si avvicina alla vetrina dei dessert, e sceglie il dolce preferito. I tre avventori pagano il conto e, nonostante le battutine a sfondo xenofobo da parte di qualche componente del personale di sala, lasciano pure 20 euro di mancia. Si spostano al bar del ristorante, attendono la fine della serata. A questo punto Carlos, per via della gravidanza della compagna, decide di avvicinare l’auto all’ingresso per non far stancarla troppo. Da un momento all’altro scoppia l’inferno; due uomini si presentano come addetti alla sicurezza ed urlano: “Risali in macchina negro di merda! Vai via, che qua siamo in Calabria, non sono accettati i negri!” Carlos prova a dire che è un cliente del ristorante, chiede dei documenti che attestino il ruolo di personale addetto alla sicurezza.
I due non presentano alcun tesserino e vanno via. Visto il clima teso che si è creato, i tre decidono di lasciare il ristorante. I due uomini però si avvicinano nuovamente e, tra urla e insulti, sbattono i pugni contro il finestrino che, per l’impatto, si abbassa. Il giovane dominicano scende dalla macchina per constatare i danni, per placare gli animi e per difendere la compagna incinta. Ad un certo punto li raggiunge anche il cameriere che, brandendo un pezzo di legno, intima di andare via alle tre persone ed in particolare al giovane dominicano.
“Hai rotto i coglioni! Te ne devi andare!” e, rivolgendosi ad un cittadino extracomunitario uscito da una bancarella vicino il ristorante, comincia ad istigarlo: “Caccialo via a questo negro di m…a, non può fare come a casa sua, qui siamo in Calabria, picchialo!” A quel punto agli insulti seguono i fatti: pugni, calci e mazzate contro il dominicano da parte del fantomatico cameriere a cui si uniscono almeno dieci persone, compresi alcuni venditori stranieri del vicino mercatino. La suocera cerca di mettere pace per sedare la lite, ma l’aggressione continua anche su di lei. La donna incinta, inerme, prova a dissuadere gli aggressori ed implora: “È mio marito, non ha fatto niente. Io sono incinta, aiutatemi!”.
Non si avvicina nessuno, o meglio, qualcuno si avvicina, ma tutti in soccorso degli aggressori. Tutti partecipano alla rissa come se fosse un gioco di società. I colpi proseguono e le ingiurie non si contano, il refrain è sempre lo stesso: “Che cazzo stai a fare con un negro di merda, portatelo via, e qui non ci dovete più tornare, non avvicinatevi mai più a questo locale”. Questa in sintesi la cronaca di un terribile episodio di puro razzismo per il quale la signora di 70 anni ha riportato la frattura dell’omero con conseguente intervento chirurgico effettuato all’ospedale di Lamezia.
Sta relativamente bene la signora incinta anche se è ancora sotto choc per il terrore di ciò che ha vissuto: un dopocena interminabile in cui i tre sfortunati commensali hanno proprio visto la morte con gli occhi. Carlos ha riportato traumi al viso e agli arti ma lo sconcerto e la paura per quanto subito certamente non passerà facilmente. Sull’inquietante vicenda sta indagando la polizia di Stato che è prontamente intervenuta sul posto con 5 volanti, provvedendo anche ad un capillare controllo del locale.
Redazione