Dietro Pino Daniele un po’ di Latinorum
3 min di lettura‘O scarrafone ‘o scarrafone / ogni scarrafone è bello a mamma soja / Ho scoperto che Pasquale / forse è nato a Cefalù / si è sposato a Novedrate / è un bravo elettricista / fuma poco e ascolta i Pooh / ‘O scarrafone ‘o scarrafone / ogni scarrafone è bello a mamma soja / Accidenti a questa nebbia / te set adre a laurà / questa Lega è una vergogna / noi crediamo alla cicogna / e corriamo da mammà / Oggi è sabato / domani non si va a scuola / oggi è sabato / se non chiami ho un nodo in gola / oggi è sabato / e forse è un giorno speciale / oggi è sabato, meno male / ‘O scarrafone ‘o scarrafone / ogni scarrafone è bello a mamma soja / E se hai la pelle nera / amico guardati la schiena / io son stato marocchino / me l’han detto da bambino / viva viva ‘o Senegal / Oggi è sabato / domani non si va a scuola / oggi è sabato / se non chiami ho un nodo in gola / oggi è sabato / e forse è un giorno speciale / oggi è sabato, meno male / ‘O scarrafone ‘o scarrafone / ogni scarrafone è bello a mamma soja.
Il testo, al di là della scarna punteggiatura da matita rossa e blu, è indubbiamente classicheggiante.
Se è vero, che è difficile documentare un retaggio antico, è altrettanto evidente, che volente o nolente, la tradizione che ci ha preceduto, ha lasciato tracce di sé in un ventaglio di idee e modi di dire che ad essa comunque riportano, come a dire un debito di riconoscenza che, ad un livello più alto, platonico, potremo dire, è ri-conoscere sul piano cognitivo.
I Geni hanno i geni di Dna sociale incontrovertibile, potremmo dire, senza tema di smentita.
Vediamolo: anzi, toccare per credere, come attesta la regola di San Tommaso!
Nemo non formosus filius matri, ovvero Nessun figlio non è bello per sua madre, per i nostri Padri Romani!
Tra le tante variazioni, segnalo a cascame del motto di Quintiliano, lo spagnolo Dijo el escarabajo a sus hijos: venid acá, mis flores, gli inglesi The owl thinks all her young ones beauties e The crow thinks her own birds fainst in the wood, l’abruzzese Ogni purcielle pe’ la mamma è bielle e tutti quegli altri dialetti italiani, dove espressioni di questo genere, sono dette dagli animali più ripugnanti (ad es. in bolognese è il rospo ad amare i suoi rospetti, in pugliese la civetta i suoi civettini).
C’è da dire pure, prima di chiudere, che nel rapporto familiare è anche la complicità una macroscopica lente di bellezza: ricordate la canzonetta Son tutte belle le mamme del mondo?!
Credo proprio che nella natura di ogni figlio e di ogni madre sia insito il grado superlativo assoluto: Venere e Cupido hanno cloni, ormai, un po’dovunque, a meno che un altro Paride combini il pasticcio della discordia. Mah…
Prof. Francesco Polopoli