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Sanità, il Tar boccia i decreti di Scura sulla specialistica ambulatoriale

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CATANZARO. Il delegato alla sanità del presidente della Regione Mario Oliverio Franco Pacenza interviene nel merito della sentenza del Tar che annulla i decreti del commissario Massimo Scura in materia di budget della specialistica ambulatoriale. “Le preoccupazioni espresse ripetutamente nei mesi passati – dichiara Pacenza – sulle scelte in materia di budget per le attività e i servizi della specialistica ambulatoriale, né istruite né sottoscritti dal Dipartimento salute della Regione e di cui porta esclusiva responsabilità il commissario Scura, trovano oggi conferma nella sentenza del Tar che ha annullato i decreti del commissario. Per settimane e mesi – prosegue -, consapevoli dei danni che le decisioni di Scura avrebbero comportato, prima fra tutti sui cittadini calabresi, per una ennesima diminuzione dell’offerta sanitaria, siamo stati completamente inascoltati.

Abbiamo promosso incontri presieduti dal presidente Oliverio con le organizzazioni sindacali di riferimento e partecipato alle iniziative degli erogatori e dei lavoratori coinvolti, abbiamo rappresentato le nostre preoccupazioni al Prefetto di Catanzaro sino al punto che lo stesso presidente Oliverio è intervenuto ad una affollata assemblea alla presenza degli erogatori e dei lavoratori.

Il Dipartimento salute – evidenzia Pacenza – ha ripetutamente incontrato le parti e lavorato ad una mediazione possibile senza riscontrare nessuna disponibilità e nessuno ascolto sino al punto che la Regione è stata costretta a costituirsi in sede giurisdizionale a difesa delle prestazioni da garantire alla popolazione.

Non ci consola affatto dire noi l’avevamo detto. Ci preoccupiamo invece per i danni economici che simili atteggiamenti del commissario scaricano sul bilancio della sanità calabrese.

In questi anni – precisa ancora il delegato alla sanità – il contenzioso a cui è sottoposto il servizio sanitario calabrese per una pratica di governo assolutamente inadeguata affronta costi sempre più ingenti per contenziosi e attività giurisdizionali.

Anche in questa circostanza c’è la plastica dimostrazione che solo chi è portatore di strumentalità e partigianerie non vede quanto sono distanti e alternative le scelte del commissario rispetto a quelle della Regione.

Quanto avvenuto – rimarca infine Pacenza – è molto grave e rischia di essere l’atto finale che spinge nel baratro il servizio sanitario calabrese al punto da farlo ritornare in disavanzo economico con tutte le drammatiche conseguenze del caso. I Ministeri della salute e dell’economia nella loro funzione di vigilanza non possono continuare a tacere e lasciare che la Calabria sprofondi ulteriormente in materia di governo della sanità”.

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