La Carovana della Nonviolenza si ferma anche a Lamezia
2 min di letturaMercoledì prossimo (3 ottobre) la Carovana della Nonviolenza, proveniente da Catania, si fermerà a Lamezia Terme. Al liceo “Tommaso Campanella”, guidato dal dirigente Giovanni Martello, si svolgerà un focus su tematiche importanti quali sicurezza, pace, disarmo, xenofobia, discriminazione.
Pax Christi – Italia, consapevole dei rischi del crescere di un sentimento crescente di rifiuto dello straniero, che arriva non per assalirci ma perché ha bisogno di noi, come del cosiddetto “diverso” o “altro da noi” che ci chiede inclusione e non elemosine, promuove, in concomitanza con la Giornata Internazionale della Nonviolenza (2 ottobre-anniversario della nascita di Gandhi), la Carovana della Nonviolenza. Tra i pacifici componenti della Carovana, ci sarà anche Zion Kelly, uno studente che ha perso un fratello durante una rapina.
La Carovana proseguirà, poi, per alcune città italiane e si concluderà con la partecipazione alla Marcia della pace Perugia-Assisi di domenica 7 ottobre. Negli Stati Uniti, un movimento, esteso e variegato, riempie le piazze e le città al grido “Never again” (Mai più) per chiedere misure legislative più severe sull’utilizzo e il possesso delle armi. Sempre negli USA, sull’onda deflagrante delle stragi compiute nelle scuole a danno degli studenti, l’ultima in Florida a Parkland, è sorto il movimento giovanile “March for our lives” che si sta muovendo contro l’eccessiva facilità con cui in quel Paese si vendono le armi.
Pax Christi ricorda che “insieme, le organizzazioni giovanili, sensibili ai temi della convivenza civile, hanno chiesto al Congresso americano: di bandire le armi da combattimento; di conoscere i precedenti personali di chi fa richiesta di acquisto di armi; di togliere le armi ai possessori che mostrano chiari segni di temperamento violento.
La risposta dei responsabili governativi, peggiore del male, prevede il rinforzo della sicurezza che include la presenza di guardie armate nelle scuole.
In Italia, ubbidendo alla stessa logica, al comprensibile bisogno di sicurezza dei cittadini, l’attuale governo risponde alimentando la paura verso gli immigrati che fuggono dalle guerre e dalla miseria”.