Lamezia. Stagioni teatrali saltate, le associazioni urlano: vergogna!
4 min di letturaLAMEZIA. I teatri in città rimangono chiusi e le stagioni di prosa ormai non potranno essere realizzate. Saltano i due cartelloni programmati per il teatro Grandinetti. Non andranno in scena la rassegna Vacantiandu e nemmeno la stagione di prosa promossa dall’Ama Calabria. Soltanto il Teatrop della famiglia Bonaccurso è riuscita a salvare il cartellone del “Teatro ragazzi” mettendo in scena gli spettacoli nelle scuole. Una soluzione ‘tampone’ che, comunque, ha comportato degli stravolgimenti all’organizzazione della rassegna. Una situazione, per Lamezia, umiliante e degradante e le associazioni promotrici degli eventi ancora una volta lo hanno voluto ribadire nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’Ama Calabria in via Celli. Vergogna! Vergogna! Vergogna! Questo il grido amaro della compagnia dei Vacantusi rappresentata da Nico Morelli, del Teatrop di Piero Bonaccurso, dell’Ama Calabria dei fratelli Pollice e del promotor Ruggero Pegna.
Il Grandinetti, che è stato acquistato dal Comune alcuni anni fa, rimane chiuso per il ginepraio creato dalle servitù rimaste ancora di proprietà dei vecchi proprietari ( forse 6, forse 8, non è ancora ben chiaro). Le associazioni hanno ricordato che circa un anno fa era stato chiesto agli uffici comunali cosa impedisse l’apertura della struttura. Ma, a tutt’oggi, la situazione non è stata pienamente chiarita. In questo modo saltano i progetti che erano finanziati dalla Regione, visto che le associazioni lametine sono state tra le prime ad aggiudicarsi il bando regionale. Francesco Pollice ha parlato di continui incontri con la terna commissariale, di decine e decine di telefonate agli uffici comunali. Ma, dopo questo viatico lungo quasi un anno, il Grandinetti rimane chiuso perché “l‘ente comunale non ha ancora acquisito la piena e incondizionata disponibilità del bene e quindi non può disporre del suo utilizzo”. Ciò secondo quanto diffuso in una nota dagli uffici di via Perugini.
Poi, è stato raccontato in conferenza stampa, nelle riunioni che abbiamo fatto in questi mesi i commissari auspicavano l’affidamento diretto del teatro ma i dirigenti non erano d’accordo. “Davvero – ha commentato Pollice – una pièce teatrale”. Nico Morelli ( Vacantusi) ha raccontato di una fantomatica riunione tenutasi dal prefetto a Catanzaro in cui “sembra che si fosse raggiunto l’accordo per l’eventuale cessione delle servitù ma sembra che poi sia venuta fuori la presenza di un immobile abusivo costruito vicino o sulla via di fuga. E, dunque, sembra che l’accordo sia saltato”. Piero Bonaccurso ( Teatrop) è stato categorico: “La storia del teatro Grandinetti sembra un libro di Kafka, raccogliamo le firme e diciamo che non ci serve più”.
Molto caustico è stato Pegna che ha puntato il dito contro chi lavora negli uffici comunali e da anni ha causato questo scempio. “Ci sono evidenti responsabilità di chi ha determinato questa situazione perché queste sono questioni annose che si trascinano da tempo. Questa è burocraidiozia. Sport e cultura sono attività importantissime per un’intera comunità; sono baluardi per contrastare la criminalità. Non si può mortificare così un’intera città”. I rappresentanti delle associazioni hanno ribadito la situazione tragicomica venutasi a creare: i progetti culturali erano finanziati dalla Regione, al Comune non si sarebbero costati un euro ma di fatto l’ente non consente ai sodalizi di realizzare i cartelloni già programmati.
Tutte le ‘anomalie’ emerse in questo anno, in merito alla situazione di agibilità di strutture culturali e sportive, è un’eredità del passato e su questo punto i rappresentanti delle associazioni si sono trovati d’accordo. Ma da parte loro è stato lanciato anche un chiaro messaggio a chi regge l’ente comunale. “La politica – è stato rimarcato in conferenza stampa – deve la priorità di garantire la qualità di vita del territorio e a Lamezia tutto ciò non sta avvenendo. In questo momento manca il buon senso, la lungimiranza, la capacità di avere una visione ampia della situazione nel suo complesso”. Le associazioni hanno lasciato intendere che molto probabilmente realizzeranno le stagioni che erano state già calendarizzate in un’altra cittadina calabrese. Redazione