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2006-2019: il precariato aeroportuale infinito

3 min di lettura

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di una delegazione di dipendenti precari (impiegati e operai) della società Sacal Ground Handling, società controllata da Sacal SpA, sul rischio di veder sfumare i recenti piani di stabilizzazione per circa trenta lavoratori

Di seguito la nota:

Il precariato, come si sa, è una delle piaghe dell’era moderna e quasi ogni giorno si apprende, grazie ai media, delle situazioni di profonda incertezza che vivono tanti lavoratori per i quali la parola “futuro” assume un significato incerto, e per i quali anche i progetti di vita più basilari rimangono un’incognita.

E’ il caso, e qualcuno potrebbe dire a sorpresa, di noi lavoratori precari di Sacal Ground Handling, persone con un’anzianità di servizio in termini di precariato che potremmo definire da record, dato che c’è personale non stabilizzato che ha iniziato come lavoratore stagionale nel lontano 2006, quasi tredici anni fa. Sì, tredici anni di precariato nell’aeroporto calabrese con più traffico, in uno degli scali strategici d’Italia, un aeroporto in cui con cadenza regolare aumentano le rotte e le destinazioni servite dalle compagnie aeree, con un trend generalmente positivo di crescita destinato ad aumentare nel corso degli anni. Il lavoro c’è e per fortuna, potremmo aggiungere, dato che sempre grazie ai media apprendiamo di fabbriche e stabilimenti che chiudono per i motivi più disparati, ma come viene gestito?

Nel mese di ottobre, dopo alcune fasi di trattativa iniziate nei mesi estivi, si è finalmente parlato di stabilizzazione per quasi trenta lavoratori con anzianità di servizio precario tra il 2006 e 2011. Si è avviato l’iter per definire queste stabilizzazioni tramite riunioni ufficiali tra rappresentanti sindacali e vertici aziendali, ma dopo due mesi il tutto è entrato in una fase di “limbo” senza certezze e senza garanzie. Apprendiamo di attriti tra azienda e sindacati ai quali però non seguono piani concreti di stabilizzazione per porre fine a un precariato che va ben oltre, in virtù della sua durata, di quanto potremmo reputare come accettabile in una società civile. Nel frattempo, l’azienda è “corsa ai ripari” assumendo, tramite agenzie interinali, oltre venti lavoratori con stagionalità di pochissimi anni per coprire il traffico invernale, cosa che noi reputiamo una prova chiara e indiscutibile a testimonianza del fatto che il traffico aereo a Lamezia Terme sia ormai aumentato su base annuale e non solo sulla classica base stagionale estiva che ci vedeva soliti coprire il picco di traffico turistico. L’aeroporto di Lamezia Terme ha bisogno di più lavoratori nel compartimento handling 365 giorni all’anno.

Noi precari, pur avendo presentato, il 30 novembre scorso, una lettera indirizzata alle OOSS e alle rappresentanze aziendali, protocollata presso i locali della dirigenza Sacal con le firme di circa venti lavoratori precari proprio per avere delucidazioni sulle trattative stagnanti, ad oggi non abbiamo risposte e iniziamo a maturare l’idea di continuare a vivere in un precariato infinito, così ci sembra, dato che in alcuni casi ha sforato il decennio e in altri è prossimo a superarlo.

Crediamo pertanto che sia giusto fare sensibilizzazione sui dettagli della nostra situazione in quanto merita attenzione da parte dell’opinione pubblica e di chi legifera, vista l’importanza strategica del polo aeroportuale lametino.

I precari Sacal Ground Handling

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