Lamezia,Villella ( Mtl): “Via Murat è una bomba ambientale”
2 min di letturaLAMEZIA. Luigi Villella, segretario cittadino di Movimento territorio e lavoro, interviene sulla situazione di gravissimo degrado in cui versa via Murat alla periferia sud della città.
Di seguito la nota stampa: “Continuano gli sversamenti selvaggi ed abusivi in via G. Murat di Lamezia Terme ed in tante altre zone del nostro territorio. In questi ultimi mesi è aumentato a dismisura l’abbandono di rifiuti nelle strade periferiche della nostra città.
Gli “scaricatori ignoti” con mezzi carichi di ogni genere, provenienti sia da Lamezia Terme, che da comuni limitrofi, incuranti dei cassoni pieni, sversano ovunque, anche in terreni privati, a ridosso di fondi agricoli dove i proprietari sono costretti ad abbandonale la coltivazione dei vigneti per il conseguente inquinamento del terreno. Vere e proprie discariche a cielo aperto, sulla strada, infatti, si trova di tutto dagli scarti edili, ai calcinacci, sterpaglie, televisori a pezzi, carcasse di animali morti, persino divani e frigoriferi.
La situazione non è nuova, molte le segnalazioni giunte al nostro Movimento da parte dei cittadini, i rifiuti attraggono rom in cerca di ferro, clandestini in cerca disperata di indumenti, non solo, il contenuto disseminato diventa anche cibo per topi, l’accumularsi dei rifiuti crea dei roghi e, molte volte, solo l’intervento dei vigili del fuoco ha evitato l’espandersi di fumi tossici.
E’ da tempo che gli abitanti della zona, attanagliati dall’estenuante problema, denunciano la situazione, ormai insostenibile, oltre al pericolo di malattie infettive nonché il rischio di intossicazione dai fumi tossici.
Grottesco è il comportamento del Comune che non ha messo in campo alcuna strategia tendente a fermare gli incivili.
Situazione inaccettabile per i tanti cittadini onesti che pagano regolamentante la tassa sui rifiuti, e che quotidianamente si impegnano a differenziare la spazzatura che producono nelle loro case, proprio per evitare di trovarsela per strada. Gli unici responsabili sono i commissari che insieme ai dirigenti comunali hanno bloccato tutte le convenzioni con le associazioni ambientaliste, come Aisa e Fare Ambiente, che avevano iniziato nel 2016, su nostro input, un percorso di controllo del territorio insieme alla Polizia locale. In ogni caso chiediamo ai commissari per il tramite della Polizia locale di aumentare i controlli e le sanzioni nei confronti degli incivili”.