Lamezia ricorda Leonardo da Vinci con lo spettacolo Maturina Fantesca
2 min di letturaLAMEZIA. Con la rappresentazione teatrale “Maturina Fantesca erede di Leonardo da Vinci” scritto e interpretato da Patrizia La Fonte, Lamezia ricorderà i 500 anni della morte di Leonardo da Vinci, il grande genio del Rinascimento.
L’evento è in programma nei tre giorni dell’11, 12 e 13 marzo prossimi all’auditorium del liceo Campanella. L’iniziativa è promossa dall’Ama Calabria in collaborazione con tre istituti superiori della città: liceo Campanella, liceo scientifico Galilei e liceo classico Fiorentino. Ma chi era Maturina Fantesca? Il personaggio è realmente esistito ed era la domestica del grande scienziato e inventore toscano. Maturina è citata anche nel testamento di Leonardo, ma per il resto nulla si sa di lei. Perciò la si è immaginata semplice, abile e saggia; spesso comicamente ingenua, forte della candida certezza che tra la sapienza di cucina di una fantesca e la scienza di un così illustre padrone la distanza non sia poi tanto grande.
Sul filo dei discorsi di Maturina si accorcia a poco a poco anche la distanza tra il Rinascimento e i tempi contemporanei. L’evento è stato presentato al liceo Campanella alla presenza del sindaco di Lamezia Paolo Mascaro, del direttore artistico dell’Ama Calabria e dei dirigenti dei tre istituti. L’incontro è valso a evidenziare e valorizzare la sinergia creata dalle tre scuole che, ha commentato il sindaco, “sono delle eccellenze e promuovono sempre progetti di altissimo livello”. Dialogando con i giornalisti Mascaro ha annunciato che saranno brevi i tempi per riaprire le strutture sportive cittadine così come dovrebbero essere celeri gli iter per far riaprire le porte del Grandinetti e del teatro Politeama – Costabile. Altra storia è l’Umberto che necessita di interventi più lunghi e articolati. “Questa città ha fame di cultura e di sport – ha affermato Mascaro – chiedo solo la serenità di lavorare per quest’ultima fase della mia consiliatura. Un eventuale ricorso del Consiglio di Stato alla sentenza del Tar, che ha cancellato lo scioglimento per mafia del 2017, sarebbe solo una punizione ingiusta per Lamezia”.
Giuseppe Donato