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Lamezia, Comitato ‘Salviamo la sanità’: “Funzioni precise per l’ospedale”

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Ospedale Lamezia Terme

Nicolino Panedigrano per il Comitato ‘Salviamo la sanità’ interviene sulla questione dell’inclusione dell’ospedale di Lamezia nell’azienda unica catanzaese.

Di seguito la nota stampa: “La scelta regionale di incorporare l’ospedale di Lamezia Terme nella istituenda azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro non è “una forzatura” del consigliere regionale Scalzo. È la presa d’atto unanime da parte della Commissione sanità, prima, e del Consiglio Regionale, dopo, della necessità di una programmazione unica per la sanità ospedaliera di un territorio circoscritto, che ha la peculiarità di essere al centro della Regione e di avere la quarta città della Calabria nello stesso ambito sanitario del capoluogo Catanzaro. La legge regionale si pone, quindi, correttamente l’obiettivo della “razionalizzazione ed ottimizzazione dell’offerta sanitaria nell’area centrale della Calabria”.

Ed è un progetto che il consigliere Scalzo ha sottoposto all’attenzione ed alla valutazione delle sedi competenti già dal mese di giugno 2018 a seguito dell’incontro pubblico avuto con le nostre associazioni civiche l’8 maggio 2018. Il documento proposto a Scalzo è stato ampiamente diffuso anche ad altri rappresentanti istituzionali e nessuno si è dichiarato contrario alle indicazioni in esso contenuto.

La stessa proposta di integrazione del nostro ospedale nella azienda unica ospedaliero-universitaria di Catanzaro è stata alla base delle grandi manifestazioni popolari del 2016 e nessuno, né allora né dopo, si è mai dichiarato contrario.

La legge regionale varata l’11 marzo di quest’anno è stata proposta d’iniziativa dei consiglieri Mirabello, Ciconte, Esposito, Parente, Tallini e Scalzo e nemmeno allora (tranne il consigliere Bova) nessuno si è dichiarato contrario.

Ora si attende il varo del protocollo d’intesa che dovrà ridisegnare nel territorio la sanità ospedaliera, riequilibrando ed ottimizzando l’offerta sanitaria, così come previsto in due decreti del commissario straordinario del 2011 rimasti inattuati.

Intendiamo discutere pubblicamente su cosa debba prevedere per l’ospedale di Lamezia il protocollo e lo faremo sulla base di un dettagliato documento sul quale confrontarci per ottenere i migliori risultati possibili per la nostra sanità e per il nostro Ospedale che, in un istmo da tutti considerato una unica realtà territoriale, non ha alcun interesse a restare separato, come è ora, da un cosiddetto Hub di mega dimensioni che inevitabilmente finirebbe per schiacciarlo.

La discussione in consiglio regionale ha messo in evidenza che la realizzazione nel nostro ospedale del Polo traumatologico regionale, previsto nei due precedenti piani sanitari regionali, sarebbe un utilizzo ottimale di questa infrastruttura per la sua localizzazione centrale, per i suoi ottimi collegamenti con le vie di comunicazione, per la sinergia con il Centro Protesi INAIL. Si tratta di una funzione compresa nella Rete Ospedaliera Politrauma che è rimasta incompleta, perché il precedente commissario ha deciso che il suo punto centrale debba essere collocato genericamente “Fuori regione”.

Sulle funzioni da attribuire al nostro ospedale per rilanciarne lo sviluppo e per riequilibrare l’offerta sanitaria nell’area centrale della Calabria si apra la discussione in città, ma non si torni indietro per inseguire disegni (o sogni) inesistenti e promesse vaghe e generiche, stanche e ripetute, di miglioramenti e valorizzazioni (con quali progetti? con quali risorse? con quali provvedimenti amministrativi?) o, peggio, soltanto per spirito di parte”.

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