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I Fraguni

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fraguni

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Intanto, non è la ricetta della focaccia salata delle nostre terre del Sud: lo preciso in partenza!

E’ solo una considerazione linguistica per far luce e chiarezza al nostro palato, tutto qui: si sa, poi, Saperi e sapori vanno a braccetto, anche se qualcuno, in fatto di cultura, ora, è molto più avvezzo a fare il gesto dell’ombrellino.

Il verbo latino “frango”, spezzare, può farne percepire le razioni e le o-razioni, visibili, più fisicamente, nel termine sostantivale “fragmentum”, ovvero “frammento, pezzo”, ma “fragro”, che significa “mandare buon odore” ha anche il senso di “far sentire la propria presenza”: quindi, un mezzo comunitario nella condivisione di un panetto domestico per l’occasione pasquale.

Segno laico di devozione domestica in tempi di fede popolare, potremmo dire! Anche in greco φαγέω (pron. faghèo) fa parte del lessico alimentare: mangiare, per l’appunto, ne è il significato più puntuale; φάγας (pron. fagas), colui che si nutre, è pure il ghiottone di Cratino (520 a.C. –423 a.C.), uno dei principali esponenti della commedia antica (l’Archaia) insieme ad Eupoli ed Aristofane.

Roba da ghiottoneria, quindi!

Provare per credere, forse si fa prima! Una fragranza intorno sentìa qual d’aura de’ beati Elisi (Foscolo): chissà di cosa stesse parlando il poeta di Zacinto in questa stringa di verso! Senz’altro un buon Calabrese se lo sposa di gusto con i suoi fraguni, facendosene onore tra i denti, mi sa!

Prof. Francesco Polopoli

foto: lericettedimavi.it

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