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Processo Xenia contro Lucano: chiesto il non luogo a procedere

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Il sindaco di Riace Domenico Lucano (D), accompagnato da uno dei suoi legali Andrea Daqua (S), arriva nel palazzo di Giustizia di Reggio Calabria per l'udienza del Tribunale del riesame, Reggio Calabria, 16 ottobre 2018. ANSA/ MARCO COSTANTINO

LOCRI. “Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste o per non averlo commesso”: è la richiesta avanzata oggi al gup del Tribunale di Locri, Amelia Monteleone, dall’avvocato Antonio Mazzone, difensore del sindaco sospeso di Riace, Domenico Lucano, nel corso dell’udienza preliminare del processo “Xenia” a carico dello stesso Lucano e di altre 26 persone. Nel corso dell’udienza lo stesso avvocato Mazzone e l’altro difensore di Lucano, Andrea Daqua, hanno anche chiesto l’inutizzabilità della consulenza presentata dal pubblico ministero in relazione all’accertamento dell’ingiusto profitto (circa 5 milioni di euro) conseguito, secondo l’accusa, nella gestione dell’accoglienza dei rifugiati nell’ambito dei progetti Sprar, Cas e Msna e per l’affidamento dei servizi da esplicare nell’ambito del Comune di Riace. Richiesta che il Gup Monteleone ha rigettato. La conclusione dell’udienza preliminare é prevista per giovedì.

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