Lamezia. Aste truccate, gli avvocati al fianco dei magistrati per la legalità
2 min di letturaLAMEZIA. Il consiglio dell’Ordine forense di Lamezia interviene in merito all’operazione “Asta la vista” riguardante le aste giudiziarie truccate.
L’operazione, condotta dalla guardia di finanza e dalla procura lametina, registra il coinvolgimento anche di alcuni avvocati del Foro cittadino. Di seguito la nota stampa: “Il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lamezia Terme, in relazione ai provvedimenti emessi dall’ufficio Gip del tribunale di Lamezia Terme su richiesta della locale Procura della Repubblica e con l’ausilio delle indagini svolte dalla guardia di finanza relativamente all’ operazione “Asta la vista”, precisa che l’avvocatura è sempre al fianco della magistratura per la ricerca della giustizia e la difesa della legalità. Il consiglio dell’Ordine esprime grande sorpresa e dispiacere per il coinvolgimento, seppur a vario titolo, di alcuni iscritti oltre che di funzionari e dipendenti amministrativi del Tribunale, per ipotesi di reato della più varia natura”. Viene comunque ribadito che ogni cittadino è presunto innocente fino a sentenza definitiva, per cui non si può non stigmatizzare il clamore mediatico dato anche a semplici notizie di reato e/o ad altrettanto semplici avvisi di garanzia (peraltro ancora non comunicati ad alcuni indagati), sollecitati anche dalla solita, deprecabile, fuga di notizie e dalla altrettanto solita, deprecabile, assenza di cautela nel far pervenire alla stampa notizie evidentemente riservate (se non integrale copia di provvedimenti), ancora prima che gli interessati ne vengano a conoscenza”. Il consiglio dell’Ordine degli avvocati ribadendo totale fiducia nella giustizia e nella magistratura, ma auspicando che nel prosieguo si riesca a dare la giusta rilevanza a semplici notizie e/o avvisi di garanzia, esprime la vicinanza agli iscritti colpiti a vario titolo dalla operazione in questione (in alcuni casi per vicende probabilmente prive di rilevanza penale), con l’auspicio che ognuno di essi riuscirà a dare adeguata giustificazione ai comportamenti posti a fondamento dei provvedimenti in questione”.