ACU Calabria: no al semaforo nutri-score per gli alimenti
4 min di letturaLa storia delle battaglie che hanno portato l’Italia a licenziare severe norme sulla etichettatura dei prodotti rischia di essere vanificata dalle norme Europee, a tutto vantaggio dei produttori, spesso senza scrupoli
Comunicato Stampa
Ricordiamo che l’Italia, grazie anche al contributo delle Associazioni dei Cosumatori, –sostiene l’avv. Sergio Tomaino, Presidente regionale di ACU Calabria- ha fatto scattare l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta, del riso e del pomodoro, l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati, l’obbligo di etichetta per il pollo made in Italy, l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro, il codice di identificazione per le uova, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.
Dal 2017 è disciplinata l’indicazione obbligatoria nell’etichetta della sede e dell’indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso , di confezionamento, il tutto, a garanzia della corretta e completa informazione al consumatore e quindi a tutela della salute.
Tutto ciò rischia di sparire nel nulla entro l’anno 2022.
Un regolamento esecutivo della Commissione Europea potrebbe imporre regole non coincidenti con le linee guida nazionali. Per l’Europa basterà solo identificare l’origine dell’ingrediente primario.
Spariranno dalle etichette tutte le informazioni dettagliate sui singoli componenti degli alimenti e, secondo il modello Francese, verrà utilizzato il cosiddetto NUTRI-SCORE.
NUTRI-SCORE è un sistema di etichettatura dei prodotti sviluppato in Francia, pensato per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare attraverso l’utilizzo di due scale correlate: una cromatica divisa in 5 gradazioni dal verde al rosso, ed una alfabetica comprendente le cinque lettere dalla A alla E.
In sostanza tutta l’informazione è demandata ad un semaforo.
Le informazioni nutrizionali e la descrizione degli alimenti vengono semplificate –spiega l’avv. Tomaino- viene eliminata ogni informazione scientifica sulla composizione del cibo, viene utilizzato un algoritmo che consentirà solo di avere un voto, un colore, secondo valutazioni generiche e non specifiche.
Il rosso indica un alimento da assumere con molta moderazione, il verde un cibo sano, mentre il giallo invita a consumare il prodotto senza esagerare, per mantenere una dieta equilibrata.
Saranno dichiarati solo i seguenti elementi: valore energetico; grassi; grassi saturi; carboidrati; zuccheri; proteine e sale, riportati in ordine decrescente di quantità, pertanto quelli riportati per primi sono quelli presenti in proporzione maggiore.
Una analisi affrettata e piuttosto superficiale classifica i cibi come buoni o cattivi solamente a seconda di calorie, grassi, zuccheri e sale, non avremo modo di capire dove sta la vera qualità nutrizionale degli alimenti che compriamo, la filiera da cui arriva un alimento (se è biologico o meno; se sono stati impiegati pesticidi e altre sostanze chimiche per coltivarlo, se contiene additivi e conservanti aggiunti oppure no).
Vi saranno diciture particolari come: “ingredienti del prodotto ricostituito” (per prodotti concentrati o disidratati, da consumarsi dopo essere stati ricostituiti, come il latte in polvere) e “in proporzione variabile” (indica che sono stati utilizzati miscugli, di frutta e ortaggi o di spezie ed erbe aromatiche, nella preparazione del prodotto).
Gli additivi sono indicati con la lettera “E” (che ne indica l’autorizzazione da parte dell’Unione europea) seguita da tre cifre e dalla categoria di appartenenza (ad esempio, conservanti, emulsionanti, stabilizzanti).
La dicitura “aroma” indica che è una sostanza chimica creata in laboratorio, avente le stesse caratteristiche della sostanza naturale; “aroma naturale” indica invece la sostanza estratta da fonti aromatiche naturali.
Se da un lato tutte queste informazioni presenti in etichetta tutelano il diritto all’informazione scientificamente validata, dall’altro creano criticità nell’ambito dell’educazione alimentare, ovvero nella ricerca delle migliori e più veritiere strategie divulgative sulle corrette abitudini alimentari nelle varie età e condizioni fisiologiche dei soggetti in relazione agli stili di vita in generale.
Il Governo Italiano, da parte sua, pensa di proporre l’adozione della Nutrinform battery. Il simbolo che la contraddistingue è una batteria azzurra, ripetuta cinque volte: una per ognuno dei valori nutrizionali riportati, ovvero calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale.
In sostanza l’Italia intende cambiare solo i colori!!
A parere di ACU Calabria le conquiste vanno tutelate e il Governo Italiano dovrebbe rivendicare con forza l’apposizione di una etichetta completa e tanta educazione alimentare, prevedendo un sistema che aiuti il consumatore nelle sue scelte alimentari, quando va a fare la spesa, mettendo al bando le sintesi eccessive che rischiano di non tenere conto di aspetti qualitativi importanti degli alimenti con gravi ricadute sulla salute dell’uomo.
ACU Calabria
Il presidente regionale
Avv. Sergio Tomaino