Addio a Carlo Vanzina: un nome per tante emozioni
2 min di letturaSfatiamo un luogo comune: Carlo Vanzina non ha mai diretto un cinepanettone.
Carlo, fratello di Enrico (suo inseparabile fratello di cinema, sceneggiatore), figlio di Steno (padre della commedia italiana degli anni d’oro, con Totò e Alberto Sordi), ha diretto più di sessanta film: ma solo tre sono stati improntati sulle “vacanze”.
Sono Sapore Di Mare e Vacanze Di Natale, entrambi dell’83, che però raccontano semplicemente la storia di alcune famiglie, di diversa estrazione sociale, in vacanza al mare e in montagna; e Vacanze di Natale 2000, con il quale in qualche modo Vanzina si riappropriava del genere dopo che aveva dilagato per tantissimi film di minor profilo.
In particolare, il primo e il secondo sono due commedie malinconiche che regalano alcuni momenti poi passati alla storia: ma in particolare simboleggiano la cifra stilistica di Carlo Vanzina, che ha sempre fatto un cinema “fieramente popolare”.
Lui ha insomma inventato il filone “vacanziero”, così come, insieme al fratello, ha inventato tante altre mode e generi: girando poi film diversissimi uno dall’altro, che hanno comunque raccontato l’Italietta fatta dal popolo, quella che si deve ingegnare per sbarcare il lunario e che poco c’entra con le sbracate boutade sessuali poi diventate simbolo di altro cinema. Il Pranzo Della Domenica, Mai Stati Uniti, Sotto Il Vestito Niente, Via Montenapoleone, Yuppies, I Mitici, Non Si Ruba A Casa Dei Ladri, A Spasso Nel Tempo, Il Cielo In Una Stanza: tantissimi titoli, molti successi, qualche flop (forse per i film più sentiti e personali), sempre una sincerità intellettuale spiazzante.
E Carlo Vanzina vogliamo ricordarlo con una delle sequenze citate spesso da alcuni critici, una delle più belle non solo della sua filmografia ma di buona parte del cinema di commedia italiana, tratta da Sapore Di Mare e con protagonisti Jerry Calà e Marina Suma, mai più così bravi.
Valentina Arichetta