Adele e l’amore criminale: quando Lamezia dimentica in fretta
2 min di letturaLAMEZIA. Il 30 ottobre scorso è stato il settimo anniversario della morte di Adele Bruno, la giovane lametina uccisa dal suo fidanzato il giorno prima del suo 27mo compleanno.
L’indifferenza generale ha caratterizzato l’anniversario del primo femminicidio consumatosi a Lamezia nel 2011; un atto esecrabile che, speriamo rimanga sempre l’ultimo.
Adele: un fiore di questa città reciso nei suoi anni più belli e, forse, troppo presto dimenticato.
Secondo le statistiche in Italia, nel 2018, ogni 60 ore (meno di una ogni tre giorni) una donna viene uccisa dal proprio compagno.
Quali le “colpe” di queste donne? Cosa insegnano questi episodi?
Dalle statistiche evidentemente niente.
Ad Adele, alcuni anni fa, venne intitolato il vecchio mulino di San Teodoro. Una struttura che non è mai stata utilizzata da nessuno e per alcuna iniziativa, né in memoria della giovane vittima di violenza, né per altro. Anche in questo la città di Lamezia non ha saputo o voluto onorare degnamente la memoria di una ragazza divenuta oggetto di un amore criminale.
Non lasciamo che tutti ci scivoli addosso, riflettiamo affinché queste morti non siano vane.
g.d.