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L’aforista conflentese Antonio Porchia, ricordato dalla rassegna “…e le dita di melograni”

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L’aforista conflentese Antonio Porchia, ricordato dalla rassegna “…e le dita di melograni”

Lo scorso 19 maggio a Lamezia, all’interno dei locali dell’Associazione San Nicola, nel centro storico di Sambiase, si è svolto l’ultimo evento della rassegna “…e le dita di melograni” ideata da Giovanni Mazzei del movimento culturale Dorian, dedicato all’aforista Antonio Porchia.

Ospiti, la scrittrice Vittoria Butera, autrice di un libro proprio dedicato all’aforista e Ippolita Luzzo, blogger e opinionista.

Vittoria Butera, intervistata ai nostri microfoni, ci racconta: “Gli aforismi di Antonio Porchia li dobbiamo ad una traduzione datata 1989 da parte di Vincenzo Capitelli, un signore di origine calabrese, che, essendo stato parecchio tempo per lavoro in Argentina, aveva conosciuto Antonio Porchia e aveva tradotto in italiano “le voci” ossia gli aforismi. Quando fece questo lavoro ebbe il desiderio di conoscere il paese natale di Porchia, così si sentì con l’allora assessore alla cultura di Conflenti, Corrado Porchia, e gli consegnò questa traduzione, dicendo “io ho fatto la mia parte, adesso il paese natale faccia altro, ovvero che porti Antonio Porchia ad essere conosciuto in Calabria e in Italia”.

L’aforista conflentese Antonio Porchia, ricordato dalla rassegna “…e le dita di melograni”

Anche Salvatore De Biase, dell’Associazione San Nicola, ci tiene a ringraziare Giovanni Mazzei per la tenacia: “…per le iniziative culturali che guardano molto verso il futuro e che creano un pathos di disponibilità verso le tradizioni e quindi di conseguenza il recupero di quelle che sono le figure storiche per l’intera Calabria e non solo. Qui di fronte la sede della nostra associazione – afferma De Biase -, vi è la casa Costabile, e con l’evento su di lui siamo andati a recuperare quello che è il valore costabiliano”.

Ippolita Luzzo è come sempre una voce fuori dal coro, critica al punto giusto per vedere ciò che gli altri non vedono: “Ho seguito tutta la rassegna di Giovanni Mazzei e la sua attenzione verso i poeti che vengono un po’ dimenticati come Costabile o verso i pittori come Battista Molinaro, o come questa sera, dedicato a Porchia. Credo che viviamo tempi abbastanza sciocchi, di grande quantità di offerta, e allora tutta questa grande quantità in effetti, non dà il giusto spazio a chi veramente ha una voce, in questo caso la voce era quella di Antonio Porchia. Tra gli altri voglio ricordare stasera proprio Antonio Caporale, pittore di Sambiase, anche lui si lamentava spesso di questa mancanza di attenzione nei riguardi dell’arte e del genio del luogo, perché si era distratti, da tante, troppe e continue offerte”.

Concludiamo con l’artefice della rassegna, Giovanni Mazzei: “Con questa rassegna abbiamo voluto dare valore e nuovamente visibilità a dei personaggi che tramite le loro azioni hanno reso omaggio all’arte. Antonio Porchia, originario di Conflenti, emigrato in Argentina, ebbe successo perché un letterato francese si imbatté nelle sue “voci” perché questi aforismi, queste massime, queste perle di saggezza, per Antonio Porchia erano semplicemente “voci”, delle voci a cui lui dava concretezza con la sua scrittura”.

Riccardo Cristiano

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