Agenda Urbana: un progetto per la città di Catanzaro
3 min di letturaL’ Agenda urbana di recente presentata dal sindaco di Catanzaro Sergio Abramo alle forze economiche e sociali, della città fa discutere.
Comunicato Stampa
Se da una parte si apprezza la complessità del progetto e l’impegno profuso per la sua redazione dall’altra si riscontra una diffusa necessità di non accettare passivamente ciò che si propone.
D’altra parte questo progetto, in attuazione del POR 2014-2023, può ritenersi l’ultima possibilità di intervenire in quei settori già indicati nel documento come critici: il Centro Storico, l’assetto socio economico, gli interventi di social housing.
Il centro storico in particolare è ritenuta area prioritaria d’intervento per i riconosciuti motivi: spopolamento, collasso del settore commercale, degrado edilizio.
L’associazione Italia Nostra, assieme alle associazioni Il CAMPO, Gutembergh, Imes, Placanica, ai cittadini agli ordini professionali, architetti, ingegneri e geologi, ai sindacati, intendono discutere di ciò al fine di avviare un confronto rigoroso ed incisivo con l’amministrazione comunale.
A questo fine è indetta una Conferenza Stampa (GIORNO 14 MAGGIO CAMERA DI COMMERCIO ORE 18) tra tutte le forze in campo per avviare un confronto di idee.
Si porrà in discussione la metodologia d’intervento nel centro storico, improntata soprattutto su nuovi edifici da realizzare attraverso demolizioni di manufatti storici degradati ma pur sempre fondamentali testimonianze dell’assetto del nucleo urbano. In particolare si progetta di demolire :
la scuola elementare Maddalena del XVI sec., sita nel cuore del centro storico, che si configura come un vero e proprio sventramento nel cuore già martoriato della città;
Il vecchio Ospedale civile, già convento degli agostiniani del XVI sec., fortemente degradato, ma integro nelle strutture originarie;
Si insiste poi nella ricostruzione dell’area Serravalle con un edificio simbolo del nuovo corso politico e sociale. Infine il convento della Stella in parte della Provincia, in parte divenuto privato, non si sa per quali strane alchimie, dovrebbe diventare residenza militare ora che la Divisione militare si è spostata dalla città!.
Inoltre l’intervento sul patrimonio abitativo minore è quello che più preoccupa perché, a fronte del progettato insediamento di una apposita “Agenzia”, che dovrebbe sospintendere alla rigenerazione urbana e all’inserimentoe di nuovi abitanti anche attraverso interventi di edilizia popolare, niente si dice sui criteri che sovrintenderanno a tali diffusi e consistenti interventi:- criteri ampiamente codificati e adottati in Puglia, a Genova e in molte altre città in medesime circostanze.