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Dipendenti comunali. Sindacati proclamano stato d’agitazione

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Stato d’agitazione per i dipendenti comunali. Cgil –Cisl e Uil scrivono al Prefetto di Catanzaro

LAMEZIA. Maretta persistente tra i dirigenti e i dipendenti del comune di Lamezia Terme.

“Impossibilità dei Dirigenti ad espletare le previste funzioni per l’eccessivo carico di lavoro, aggravato dalla mancanza dei titoli accademici e della specifica formazione e competenza richiesta dai distinti settori tecnici”, tale è la denuncia evidenziata dai segretari di Cgil –Cisl e Uil che hanno inviato una missiva al Prefetto di Catanzaro al fine di focalizzare le problematiche.

La situazione di disagio è una ferita che si è aperta in seno all’assemblea dei dipendenti che tenutasi lo scorso 16 novembre contemporaneamente al corteo di protesta.

I segretari di Cgil –Cisl e Uil nella loro lettera si sono dichiarati preoccupati dal “fatto che di fronte alle previsioni dell’attuale macrostruttura (ben 13 settori/UOA), sono previste sette figure dirigenziali nel potenziale fabbisogno di personale, ma ne risultano in servizio soltanto tre”.

Inoltre, a parere dei leader sindacali, “l’eccessivo carico di lavoro comporta disagio e malessere, in quanto la mancanza delle specifiche competenze tecniche espone i dirigenti a responsabilità non gestibili ed a continue ‘gogne mediatiche'”.

Sempre nella medesima missiva i sindacalisti hanno proclamato lo stato d’agitazione per mancata adozione del piano degli obiettivi; mancanza di direttive ex art. 4 D.Lvo. 165/2001; aggiornamento del sistema di valutazione dei dirigenti, in base al corrente assetto organizzativo e alle vigenti previsioni normative; assenza dell’O.I.V. e/o Nucleo di Valutazione; assenza pluridecennale della C.D.I. Aziendale; mancata apertura dei tavoli di contrattazione aziendale, normativo ed economico.

Redazione

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