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Al di là del like e del follower.

2 min di lettura

Una breve riflessione sulle relazioni. Il titolo di questa riflessione è una frase che prendo in prestito da Giorgio Taverniti.

Conosco molte persone, ne incrocio ancora di più, ne frequento un numero consistente a seconda del paese, della stagione e del contesto privato o professionale, condivido pensieri profondi con poche di loro, con pochissime apro il cuore intessendo conversazioni e relazioni generative.
Il mio buon proposito, in tutte le relazioni, è quello di dedico con impegno ad essere presente. In modo particolare sulle ultime, certo.

Non è facile per me, anzi fino a qualche mese fa era praticamente impossibile.
La distrazione, era continuamente in agguato con quello che chiamiamo “notifica”.
Entrava a gamba tesa con suono morbido e mi buttava il mondo addosso. Stanchezza e perdita di senso.
Nel mio smartphone avevo 73 apps con notifiche attive.
Entravano a loro piacimento nel flusso delle mie relazioni, interrompendone il senso nel migliore dei casi, rendendole dimenticabili in meno di 5 minuti nel peggiore.
Certo, tutte attive nel nome del lavoro e della sicurezza cosmica.
Adesso ne ho solo 2 dalle quali sto cercando di affrancarmi con un dettagliato OKR.
Le relazioni sono, senza dubbio, la materia stessa di un sé che, come essere umano devo cercare di nutrire.

Le relazioni pre-esistono ai social, accadono tra persone e non necessitano di contatori e statistiche.
Le relazioni si svolgono se c’è presenza: due persone presenti qui ed ora e attente a ciò che sta accade tra di loro.
Non servono commenti e follower e share per legittimarli.

Tutto il resto è meccanica senza AI. Meccanica del cane di Pavlov che mette like e follow per riflesso condizionato.

Stanchezza e perdita di senso.

“Le persone sono stanche, le persone vanno altrove” dice stamattina Giorgio Taverniti, un calabrese doc che delle radici ha fatto sistema di relazioni.

Spero si fermino a recuperare il contatto con la base.
Dedicando a Facebook, Youtube, Instagram, Linkedin etc, oramai lo 0,00001% del mio tempo quotidiano, mi ero persa gli ultimi Fast Forward di @GiorgioTave. L’ho trovato più maturo nella critica e più fruibile per tanti.
Percepiamo la mancanza di alcune persone, solo quando le rivediamo 😉

Grazia De Sensi

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