Al via a Lamezia il Genfest 2024 con giovani da tutto il Sud Italia
4 min di letturaCon circa 400 ragazzi provenienti da Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia, Sardegna e Campania, e rappresentanze venute da altri paesi europei e dal Medio Oriente, ha avuto inizio questa mattina a Lamezia Terme, nell’auditorium del complesso interparrocchiale “S. Benedetto”, il Genfest 2024 che, nell’ edizione “locale” italiana del raduno internazionale della componente giovanile del Movimento dei Focolari svoltosi ad Aparecida (Brasile) nei giorni scorsi, ha scelto la Calabria come punto di ritrovo dei giovani provenienti da tutto il Sud e dalle isole.
Una festa di sguardi, incontri, musica e colori, l’apertura della tre giorni che vedrà centinaia di giovani, riflettere, interrogarsi, “sporcarsi le mani” sul tema del “prendersi cura insieme”, sfida urgente in una società e un mondo apparentemente interconnessi da relazioni “virtuali” che spesso lasciano il posto a solitudini “reali” e individualismi.
Prendersi cura come risposta alla domanda di relazione con l’altro che alberga in ogni cuore umano, quel cuore “di ogni giovane” in cui – ha detto il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi – “c’è l’immaginazione, il desiderio di un mondo migliore. Un’immaginazione che non può restare tale, ma deve trasformarsi in una sfida da cogliere: quella di diventare protagonisti del cambiamento. Il mondo cambia se noi cambiamo e se diamo impulso al cambiamento. Vi auguro che un giorno, guardando al vostro passato, possiate scorgere che il buono che si è riusciti a costruire ha anche la vostra firma. Non per quello che ci saremmo aspettati di costruire, ma per quello che siamo riusciti a fare concretamente, mettendoci la faccia”. Richiamando l’origine del movimento dei Focolari e la figura di Chiara Lubich, il presidente della conferenza episcopale calabra monsignor Fortunato Morrone ha esortato i giovani a “tirare fuori i vostri “pani d’orzo”, quello che ciascuno di noi ha e che, condiviso con generosità, diventa ricchezza per tutti. Una giustizia che va oltre “il dare a ciascuno il suo”, ma significa trovare casa, solidarietà, conforto. Voi annunciate che il Dio di Gesù non agisce senza di noi ma si appella e alla nostra responsabilità. É l’onnipotenza dell’amore che Chiara Lubich aveva intuito e voi state coraggiosamente e creativamente portando avanti”. “Grazie per questo fiume di felicità che vi auguro di far scorrere in ogni parte del mondo”, ha detto il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro dando il benvenuto della città ai presenti, ribadendo come “Lamezia sia orgogliosa di essere il motore propulsore di un’iniziativa che lascerà il segno e il solco nella nostra terra e che ricorderemo per sempre”.
Sul palco anche i ragazzi dell’associazione “Lucky Friends”, che hanno condiviso con un video il racconto delle loro attività sul territorio da oltre dieci anni. Nel corso della mattinata, le testimonianze di alcuni esponenti del movimento, provenienti da varie regioni italiane, che hanno brevemente condiviso con i giovani le loro esperienze alle diverse edizioni del Genfest che si sono svolte a partire dal 1980. Un racconto che ha voluto restituire ai ragazzi di oggi il sapore e le emozioni della preparazione, dell’attesa, soprattutto il valore dell’incontro tra sguardi diversi che diventano ricchezza da portare con sé per tutta la vita.
Tema della relazione con l’altro al centro del focus che ha concluso la prima parte della giornata con Valentina Gaudiano, vicerettrice dell’Istituto Universitario Sophia e docente di Antropologia filosofica, che nella conversazione con i due giovani conduttori della mattinata, Mattia Paradiso e Francesca Porcelluzzi, ha sottolineato il valore della relazione come “elemento costitutivo del nostro io. Nessuno di noi si è dato un nome da solo, nessuno di noi nasce senza una relazione: questo ci dice che ciascuno di noi è unico e irripetibile, in un legame di dipendenza con gli altri”. La docente ha parlato di un duplice movimento costante che “porta ciascuno di noi a ripiegarci su noi stessi, a volte fino all’estremo, e poi ad aprirci agli altri. Prima occorre riconoscere noi stessi e ciò che siamo, ma questo qualcosa che trovo in me fiorisce tanto più quanto io sono capace di perderlo, di metterlo da parte per donarmi alla realtà che mi circonda”.
La giornata di oggi proseguirà con la visita da parte dei giovani ad alcune associazioni e comunità del territorio che operano per il recupero di persone con dipendenze, per l’accoglienza di migranti e di minori stranieri non accompagnati, per iniziative ecologiche e per iniziative ecologiche, per poi concludersi con la visita al platano secolare di Curinga.
Nella giornata di domani, domenica 28 luglio, alle 11.30 nell’auditorium Santuario “Madonna Greca” di Isola Capo Rizzuto il saluto di mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per l’Italia Meridionale, e a seguire il dibattito con Pasquale Ferrara (Ambasciatore) e Maria Giovanna Pietropaolo (UNHCR External Relations Associate, ONU). Alle 15, “Solo Andata”: Studio liberamente ispirato a “Solo andata” di Erri De Luca, a cura di Davide Fasano – Accademia e Scuola di Teatro “Fughe Organizzate”. Alle 16 la S. Messa e a seguire due workshop. Dalle 20.30 alle 23, sulla spiaggia di Steccato di Cutro, Flashmob: “Silenzio, ascolto, parola: la nostra preghiera per la pace”