Amalia Bruni: la sanità calabrese è a rischio collasso
3 min di letturaIl bilancio nasconde le difficoltà della Calabria, la sanità rischia di crollare
Comunicato Stampa
“Il bilancio regionale per il triennio 2025-2027, pur presentato come in equilibrio, nasconde gravi criticità strutturali che non possono essere ignorate. Sebbene sembri tutto sotto controllo sulla carta, la realtà è ben diversa. Le risorse sono insufficienti e non vengono utilizzate con efficacia, rendendo impossibile rispondere alle reali necessità della popolazione. La sanità, in particolare, è un settore in grave difficoltà. Il nostro sistema sanitario è al collasso. Il Servizio Sanitario Regionale soffre di carenze strutturali, finanziarie e organizzative che penalizzano fortemente i cittadini calabresi. Mentre il governo regionale fa finta di non vedere, la sanità pubblica continua a subire danni enormi”. È quanto afferma la consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni, in merito in merito all’approvazione del bilancio di previsione della Regione per gli esercizi 2025-27.
“La riduzione dei fondi previsti a livello nazionale, unita alla mancanza di risorse proprie, rischia di compromettere ulteriormente il già fragile sistema sanitario regionale. La carenza di medici, l’incapacità di riattivare reparti chiusi e la gestione delle lunghe liste d’attesa sono solo alcune delle problematiche che i calabresi si trovano ad affrontare quotidianamente. Non possiamo più permetterci che questi problemi vengano ignorati o rinviati. La salute è un diritto costituzionale e non può essere sacrificata per scelte politiche a breve termine”, afferma ancora la consigliera Bruni.
“Un altro aspetto che merita attenzione riguarda i ritardi cronici nell’attuazione dei progetti di infrastrutturazione sanitaria. Nonostante i fondi previsti dal PNRR e gli investimenti destinati alla Calabria, la nostra regione continua a subire il pesante fardello della scarsa capacità di spesa e della burocrazia inefficiente. Molti dei progetti più importanti, come la costruzione di nuovi ospedali e l’ammodernamento delle strutture sanitarie esistenti, sono rimasti bloccati. I tempi di attuazione sono lunghissimi, e spesso i cittadini si trovano a dover affrontare strutture obsolete e inadeguate alle reali esigenze”, ha aggiunto la consigliera regionale del Pd.
“Mi chiedo dove fosse il presidente Occhiuto mentre si decideva il futuro della sanità calabrese. Non abbiamo sentito una difesa forte e decisa della nostra terra, né una risposta chiara alle problematiche urgenti del settore. La sanità calabrese non può continuare a essere trattata come una questione di secondo piano. Servono azioni concrete, urgenti e non più rinvii. Infine – sottolinea Amalia Bruni – colgo l’occasione per rivolgere al presidente della Regione i miei più sinceri auguri di una rapida e completa guarigione, affinché possa tornare, sereno e in forze, nel pieno delle proprie funzioni istituzionali. E nello stesso tempo, rivolgo a Roberto Occhiuto il mio apprezzamento per la piena fiducia espressa nella sanità calabrese e nella professionalità dei nostri medici, dimostrando di aver cambiato idea rispetto alle opinioni espresse in occasione di Presa Diretta qualche mese fa, quando ebbe modo di dichiarare di avere più fiducia nelle capacità dei medici cubani che in quelle dei colleghi calabresi”.
“Occhiuto ha scelto di farsi operare all’interno di una struttura sanitaria calabrese da medici calabresi: questo, seppur tardivo, è un segno che forse finalmente anche il presidente Occhiuto ha capito che le risorse mediche e sanitarie della Calabria sono di altissimo livello e devono essere valorizzate. Mi auguro che questo esempio diventi la regola e che le grandi capacità dei medici che lavorano nelle strutture calabresi vengano messe al servizio di tutta la regione, affinché tutti possano beneficiare di un sistema sanitario più efficiente. Ma ciò che serve davvero non sono solo dichiarazioni di principio. È necessario un impegno concreto per risolvere le problematiche reali, altrimenti rischiamo di rimanere intrappolati in una spirale di inefficienza che non possiamo più permetterci”, ha concluso la consigliera Amalia Bruni.