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Angelo Frijia: “Date una medaglia a chi ha ritrovato mio figlio Nicolò”

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LAMEZA. “Date una medaglia a chi ha ritrovato mio figlio Nicolò. Si chiamano Antonio Priamo e Domenico Privato. Se la meritano una medaglia per tutto quello che hanno fatto. Ringrazio tutti i volontari che in tutti questi giorni hanno collaborato alle ricerche di mia moglie e dei miei figli. Per me è un momento difficile, solo Dio sa che cosa sto provando. Il ritrovamento di mio figlio mi ha tolto un peso dal cuore”.

Sono le parole accorate di Angelo Frijia, che stamattina è accorso sul luogo del ritrovamento del piccolo Nicolò, il suo secondogenito di 2 anni. Il bimbo era disperso da giovedì 4 ottobre, da quando con la mamma e il fratellino più grande si era ritrovato nel bel mezzo dell’alluvione tra San Pietro Lametino e San Pietro Maida. I corpi della madre e del fratello erano stati ritrovati già venerdì mattina.

Angelo, operatore turistico, duramente provato dalla tragedia stamattina ha lasciato la camera ardente dove sono esposte le salme della moglie Stefania e del figlio Christian per poter rivedere per l’ultima volta il suo Nicolò. Il bimbo era a circa cinquecento metri a monte dal luogo in cui era stato trovato il corpo della mamma. Era sepolto sotto una spessa coltre di detriti e terriccio. Le ricerche sono andate avanti incessantemente, giorno e notte, dal 4 ottobre.

Al ritrovamento del corpo del bambino, frutto dell’abnegazione dei vigili del fuoco e del personale della Protezione civile regionale, oltre che di centinaia di volontari, ha contribuito il georadar messo a disposizione dal Cnr, con l’intervento di geofisici specializzati. Sul luogo si è recato il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio. I funerali di mamma Stefania e dei due figlioletti, Christian e Nicolò, si terranno domani a Mortilla di Gizzeria dove la famiglia Frijia viveva.

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