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Anna Anderson, oppure la gran principessa Anastasija

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Anna Anderson Anastasia

Vita, morte e miracoli di Anna Anderson, la donna che spirò con la convinzione di essere la gran principessa Anastasija Romanova, figlia dell’ultimo zar Nicola II.

 

Febbraio 1920. Una giovane donna viene fermata a Berlino mentre tenta il suicidio gettandosi nel Landwehrkanal, canale parallelo al fiume Sprea. La donna si rifiuta di fornire le proprie generalità e viene chiusa in stato confusionale in un ospedale psichiatrico. I medici notano sul suo corpo alcune cicatrici dalla ignota origine. Dopo lunghi mesi di ostinato silenzio la giovane decide di parlando svelando ai medici di essere la gran principessa Anastasija Romanova.

Anastasija Romanova Anna Anderson

Anna Anderson, la donna che credeva d’essere Anastasija Romanova

Anastasija Romanova, proprio la quartogenita dello zar Nicola II e dell’imperatrice Aleksandra. In quegli anni, infatti, girano varie voci sul fatto che alcuni figli degli ultimi imperatori della dinastia Romanov si fossero salvati dalla fucilazione reale di Ekaterinburg del 17 luglio 1918.
La notizia circola per l’Europa e arriva in Russia. La donna somiglia molto e per età e per fisicità ad Anastasija Romanova. Inoltre, alle domande poste da parenti della famiglia imperiale, risponde con cognizione di causa e con particolari che solamente la vera gran principessa potrebbe conoscere. Dal canto suo la donna prosegue le cure e la battaglia legale per far valere le proprie dichiarazioni. In questo periodo decide di farsi chiamare prima Anna Čajkovskij e poi Anna Anderson, come verrà ricordata dai posteri.

Alcuni però non credono alla Anderson. Nel 1927 un investigatore arriva a sostenere che la donna sia tale Franziska Schanzkowski, una malata di mente di origine polacca fuggita anni prima da un centro di igiene mentale tedesco.
La principessa Irene d’Assia, sorella dell’ultima zarina, e il principe Feliks Jusupov (noto per aver partecipato all’agguato del santone nero Rasputin nel 1916), congiuntamente ad altri parenti dei Romanov, negano in maniera categorica che quella donna possa essere realmente la gran principessa di Russia.

Dopo diatribe legali durate per anni ad Anna Anderson non fu riconosciuta l’identità di Anastasija. Nonostante l’attestazione di essere un’impostora la fama della Anderson si allargò presto in tutto il mondo.
Anna Anderson visse in Germania e un periodo negli Stati Uniti dove sposò lo storico John Eacott Manahan e condusse una vita entrando e uscendo dai manicomi.

Anastasia Anna Anderson

I ritrovamenti dei corpi della famiglia imperiale

Dopo il crollo dell’Unione Sovietica fu svelato il luogo esatto della sepoltura della famiglia imperiale dei Romanov e fu possibile effettuare i test del DNA che non risultarono compatibili con quelli di Anna Anderson/Franziska Schanzkowski seppur due corpi, quello di Aleksej e di una delle due ragazze (Marija o la stessa Anastasija), non furono rinvenuti.
Questa circostanza riaprì il dibattito sulla tesi che la Anderson potesse essere realmente la quartogenita di Nicola II.
I titoli di coda sulla faccenda arrivano nel 2007 quando, nella regione degli Urali, furono trovati altri due piccoli corpi. Comparati i resti con quelli rinvenuti nel decennio precedente si appurò che si trattasse dei corpi dello zarevic Aleksej e di una delle sue sorelle. Arrivò così la parola fine sulla possibilità che qualche componente della famiglia reale fosse sopravvissuto all’eccidio di Ekaterinburg.

Nel 2000 lo zar Nicola II, la zarina Aleksandra e i figli Olga, Tatjana, Marija, Anastasija e Aleksej sono stati canonizzati dalla Chiesa ortodossa.
Anna Anderson intanto era già morta. La donna si spense a ottantasette anni nel 1984 mantenendo fino all’ultimo momento la convinzione di essere la gran principessa Anastasija.

Antonio Pagliuso

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