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Apartheid all’Istituto Borrello, la denuncia di una docente del Cpia

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Scuola elementare Borrello-Fiorentino, Noi con Salvini

In risposta alle polemiche che da alcuni giorni dilagano sui giornali e in pubblici incontri, in merito alla pericolosità della presenza del CPIA allocato c/o l’I.C. Borrello, occorre chiarire alcuni punti importanti ed essenziali.

Apartheid Istituto Borrello
Scuola elementare Borrello-Fiorentino

Comunicato Stampa

Si ribadisce che non sono mai stati utilizzati locali in comune con i bambini, né aule, né bagni, né vie di accesso; l’ex CTP è in questa sede sin dal 2008 e non si è mai verificato alcun episodio allarmante che potesse causare ansia o inquietudine determinate dalla presenza di allievi adulti allocati a margine di un’ala dell’edificio con ingresso indipendente. Senza considerare che le vie di accesso alla scuola, “autonome” quindi per ogni diverso ordine di scuola, sono state sempre vigilate da più collaboratori scolastici in servizio presso i due ordini di scuola nonché dagli stessi operatori.
Nonostante tali premesse, proprio per rasserenare un clima diventato di giorno in giorno incandescente, si è accolta, previo accordo dei due dirigenti scolastici Lorenzo Benincasa e Giancarlo Caroleo, pur senza alcun piano predisposto per la sicurezza nella nuova allocazione, la proposta di lasciare i locali al piano terra e spostare le attività al primo piano dell’edificio, in un’ala già adibita alla mensa che includeva anche due piccole aule, non utilizzate e chiuse.
Con questa decisione la presunta scurezza dei bambini di venire in contatto anche solo visivo con gli stranieri adulti è stata assicurata.
Problema risolto? Niente affatto!
Si passa alla fase 2
E’ stato poi disposto che i ragazzi adulti, i docenti e il personale scolastico non potessero più entrare dalla porta di emergenza, da sempre in uso all’ex CTP posto al piano terra e mai utilizzata dai bambni dell’I.C.
Al trasferimento per meglio isolare l’utenza del CPIA, ha fatto seguito la chiusura della porta antipanico che divide quest’ala al primo piano dall’atrio con la manomissione del maniglione su indicazione del Dirigente scolastico Benincasa, ovvero di alcuni genitori con evidente alterazione del piano di evacuazione e conseguente possibilità di intrappolamento dell’utenza frequentante i corsi per adulti nell’ala opposta con una sola via d’uscita a disposizione, vale a dire quella posta nel retro.

E’ da precisare ancora che la nuova via di accesso assegnata al CPIA è sita sul retro, è difficilmente individuabile dall’utenza ed è altamente pericolosa perché posta in una sorta di corridoio- ghetto, con bottiglie e vetri sparsi dappertutto, siringhe, profilattici ecc., squallido luogo di ritrovo, la sera, di tossicodipendenti, estranei ai frequentanti i corsi, totalmente al buio perché priva di alcuna illuminazione e con una porta di emergenza bloccata dall’interno, priva di campanello e/o citofono. L’ingresso di accesso e di uscita è un sottoscala fatiscente con le pareti impregnate di umidità e cadenti.
Tale soluzione crea, comprensibilmente, non poche preoccupazioni per la sicurezza personale, la tranquillità psichica e anche fisica di tutto il personale.
Pertanto non si riesce a comprendere il motivo del perché non si possa utilizzare, come via di accesso, quella che dal primo piano lateralmente, garantirebbe l’entrata e l’uscita e che è stata da sempre utilizzata dal CPIA, senza in alcun modo venire a contatto con le classi dell’I.C
Sembra pure strano come dopo tanti anni di pacifica convivenza, il problema sia divampato all’improvviso con un dirigente, che ha già diretto il centro per adulti (CTP) quando questo non era autonomo e che ora pare pronto a seguire chiunque voglia il suo appoggio per far emergere grave “violazione della sicurezza” laddove non esistono elementi a sostegno di ciò e quando lo stesso già in passato non ne ha mai rilevate.
Ci si chiede ancora come l’assessore ai lavori pubblici, autorità politica, senza l’ausilio del parere o contrariamente allo stesso se palesato a voce, o in mancanza di relazione del dirigente dell’ufficio tecnico competente, ed anche in assenza dell’assessore all’istruzione, possa assecondare iniziative di aprire o chiudere accessi, costringere a utilizzare percorsi inadeguati alla dignità dei discenti, della classe docente e di tutti gli operatori presenti nei locali, e per di più in un clima che certamente non prende in considerazione la necessità dell’integrazione razziale sotto il profilo educativo con fumus aleggiante di APARTHEID che bisognerebbe certamente mettere in un cassetto da non aprire mai più.
Ora è del tutto evidente che, poiché è stato risolto il problema dei bambini frequentanti, sono pretestuose i presunti problemi relativi alle vaccinazioni dei ragazzi frequentanti il CPIA, argomentazione che ha aperto inizialmente la polemica, perché tale pratica, obbligatoria per i minori, rende gli stessi immuni; non è un problema di condivisione di locali perché non esisteva e non esiste tale condizione.
Ora neanche l’isolamento in altra ala opposta serve a rassicurare gli animi e si chiede addirittura, in ogni modo, la sospensione dei corsi ed il trasferimento del CPIA in altra sede e c’è chi, al governo, acriticamente accetta le scalpitanti richieste di alcuni genitori, il cui vocio allarmante è stato sempre presente ad ogni riunione, così determinando di fatto, forme di segregazione, di separazione o per meglio dire di “razzismo.”
Che ben venga l’assegnazione di una nuova sede, ma le forme di intolleranza ed odio, le inutili accuse e polemiche, non risolveranno il problema.
Confidiamo tutti nell’impegno e nella volontà di chi di dovere, di dare una giusta e rispettosa risoluzione del problema per ambe le parti.
Pertanto, per le ragioni sopra esplicitate, nell’attesa, la cosa più consona, è che il CPIA, per accedere ai locali assegnati, possa utilizzare la porta di ingresso laterale da sempre riservata all’utenza adulta e mai usata dall’I.C.
Diversamente sarebbe il trionfo dell’ingiustizia, dell’emarginazione e discriminazione razziale.

Ninfa Marilena Vescio
Docente in servizio c/o la sede associata di Lamezia Terme CPIA di Catanzaro

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