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Approvata iscrizione dei senza dimora nelle liste delle ASP calabresi

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La Terza commissione del Consiglio regionale (Sanità) ha approvato all’unanimità la proposta avente ad oggetto l’iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle Aziende sanitarie provinciali calabresi, presentata dalla consigliera regionale Amalia Bruni

Comunicato Stampa

La Terza commissione del Consiglio regionale (Sanità) ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 47, presentata dalla consigliera regionale del Partito democratico, e vice presidente della commissione, Amalia Bruni, avente ad oggetto: “Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle Aziende sanitarie provinciali calabresi”.

Questa proposta legislativa, che risponde all’attuale emergenza sanitaria e alle sfide socio-economiche in corso, si propone di estendere il diritto alla salute a una categoria particolarmente vulnerabile e spesso trascurata dal sistema di welfare.

Si tratta di una delle prime proposte di legge presentate dalla consigliera regionale Bruni, che è anche vicepresidente della Commissione Sanità, in attesa da tempo di essere discussa.

“Sebbene il percorso sia stato lungo e complesso, e non senza momenti di incertezza, sono felice di constatare che abbiamo portato avanti un progetto che ha visto la partecipazione di numerosi interlocutori, tra cui il Presidente, il terzo settore e le associazioni coinvolte – ha affermato la consigliera Bruni -. Questo progetto legislativo rappresenta un passo fondamentale per garantire la dignità e l’assistenza sanitaria alle persone fragili, che purtroppo sono in aumento. La crisi abitativa e la perdita di residenza hanno spinto molte persone, spesso giovani e in situazioni di grande vulnerabilità, verso una condizione di marginalità estrema. Estendere l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle Asl garantirà loro un accesso regolare alle cure mediche, riducendo i costi elevati dei pronto soccorso e migliorando la gestione delle loro condizioni di salute,” ha spiegato ulteriormente Bruni.

“Le persone senza fissa dimora sono esposte a numerose difficoltà che compromettono gravemente la loro salute e il loro benessere. La mancanza di un alloggio stabile e le difficoltà di accesso ai servizi sociali e sanitari amplificano i rischi per la loro salute, rendendo necessari interventi urgenti e strutturati. Senza un medico di base, queste persone spesso si affidano ai pronto soccorso, con costi più elevati e una qualità di cura che non soddisfa adeguatamente le loro necessità quotidiane e preventive”, ha sottolineato ancora la vice presidente della Commissione Sanità.

“Estendendo l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle Aziende Sanitarie Locali alle persone senza fissa dimora, la proposta garantisce un accesso continuo e regolare alle cure mediche. Questo approccio permette un intervento precoce e riduce la dipendenza dai servizi di emergenza, migliorando la gestione delle condizioni di salute attraverso la medicina di base. Il riconoscimento ufficiale del diritto alla salute aiuta a normalizzare e dare dignità la loro esistenza, affrontando il rischio di esclusione sociale e stigmatizzazione”, ha aggiunto.

La consigliera Bruni ha inoltre spiegato che “la legge intende migliorare l’efficacia della spesa sanitaria. Il costo per la gestione di un paziente attraverso un medico di base è significativamente inferiore rispetto ai costi dei pronto soccorso, ottimizzando così le risorse pubbliche e garantendo una cura più adeguata e costante”.

La proposta di legge è stata approvata all’unanimità in seguito alla discussione e votazione di una serie di emendamenti presentati e illustrati dalla stessa consigliera Bruni. La discussione si sposta, adesso, in sede di Consiglio regionale dopo il vaglio della Commissione Bilancio.

“Questa proposta rappresenta un importante passo verso l’inclusione sociale e la tutela dei diritti delle persone più vulnerabili,” ha concluso la consigliera Amalia Bruni. “Grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, siamo riusciti a sviluppare una legge che risponde alle reali esigenze della nostra comunità e che potrà servire da modello per future iniziative simili”.

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