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L’area istmica lametina tra Bizantini, Arabi e Normanni: due giorni di studi e riscoperte

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L’area istmica lametina tra Bizantini, Arabi e Normanni: due giorni di studi e riscoperte

Tra Lamezia Terme e Maida, si è svolto il convegno “L’area istmica lametina tra Bizantini, Arabi e Normanni”, organizzato e ideato dall’Associazione culturale “La Lanterna”, con il patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Calabria, dell’Università della Calabria, del Comune di Lamezia Terme con il Chiostro e Sistema bibliotecario, del Comune di Maida, del Comune di Filadelfia, del Comune di Settingiano.

Diversi i relatori che si sono alternati, donando dei contributi preziosi al fine di indagare i collegamenti storici in Calabria, e più precisamente nell’area istmica lametina, individuando come tale, un luogo di scambio fra diverse culture e civiltà diverse.

Tra i personaggi di spicco, presenti al convegno di sabato 14 a Maida nel Salone Biblioteca Scolastica, Vera von Falkenhausen (Università di Roma “Tor Vergata”), Eugenio Donato (Università di Messina), Giorgia Gargano (Ispettore onorario ai Beni numismatici della Calabria), Stefania Mancuso (Università della Calabria). Per la prima volta viene proposta l’attenzione su questa fase storicamente rilevante per il territorio, che si ritrovò, suo malgrado, al centro di invasioni, conquiste, incursioni e riconquiste da parte di popoli diversi, che hanno lasciato tracce architettoniche e documentali, memorie storiche, tradizioni religiose, relitti toponomastici e lessicali.

Lameziaterme.it ha intervistato Vera von Falkenhausen, la quale ha dichiarato, in merito al suo legame con la Calabria: “come ho già detto, ho passato gran parte della mia vita sugli studi sulla Calabria, ho già scritto la mia tesi su questa regione, mi sento abbastanza casa. Per sfortuna mancano gli archivi e credo che fino a che non c’è un la possibilità di un recupero, non so cosa si può trovare nell’archivio Capialbi di Vibo Valentia”

Altro contributo importante è stato quel del Prof. Leo Ciriaco: “Questa è la parte più importante del convegno che abbiamo fatto, perché abbiamo ascoltato le relazioni, che certamente saranno stampate. Ma ciò che avviene nel pomeriggio, darà la possibilità ai relatori che hanno approfondito sui libri, saranno messi nella condizione di vedere e toccare con mano, rendersi conto di ciò che è rimasto del periodo, vedere il castello normanno che già esisteva ed è stato ricostruito, poi ancora distrutto e ricostruito”.

Guidati da Francesco Costabile, Segretario della Pro Loco di Maida, i partecipanti hanno potuto conoscere e vedere con i propri occhi la storia, raccontata sapientemente dalla voce di chi la vive quotidianamente: “Siamo l’interno del castello Normanno di Maida e stiamo dando seguito a quella che è stata la giornata, la mattinata di studio condotta nella sala della biblioteca dall’Associazione culturale La Lanterna e dai suoi ospiti, che questo pomeriggio appunto, stiamo accompagnando all’interno del del Borgo di Maida e in maniera particolare nella parte alta del centro storico, parte che ovviamente, è strettamente correlata a quella del degli studi del convegno di questa mattina in maniera particolare. Stiamo visitando sia il castello Normanno, con il suo bastione i suoi cortili, nonché la chiesa medievale di San Nicola De Latinis, che all’epoca, ovviamente era anche all’interno della struttura del castello e le “lauree basiliane”.

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