Arresto per omicidio ragazza, fu simulato un suicidio
3 min di letturaIndagini su presunto complice. Il responsabile è accusato anche di avere ceduto droga al figlio
COSENZA. Maurizio Abate, il 50enne arrestato dai carabinieri con l’accusa di avere ucciso nel 2005, nel Cosentino, Lisa Gabriele, di 22 anni, con la quale aveva una relazione extraconiugale, é accusato anche di avere tentato di fare credere che la giovane si fosse suicidata.
Secondo quanto è emerso dalle indagini, Abate avrebbe scritto un biglietto, lasciato accanto al corpo senza vita di Lisa Gabriele trovato in un bosco di Montalto Uffugo e risultato poi apocrifo, sulla base di una perizia calligrafica, in cui la giovane esprimeva il proposito di suicidarsi, dicendo addio a familiari ed amici.
Vicino il cadavere, inoltre, furono trovate alcune confezioni di psicofarmaci e bottiglie di whisky.
L’autopsia effettuata sul corpo della ragazza dopo la presentazione dell’esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza accertò che, in realtà, Lisa Gabriele non aveva bevuto alcool e non aveva assunto psicofarmaci.
L’esame smentì, inoltre, che la giovane si fosse suicidata, ma che, in realtà, era stata soffocata con l’ausilio, presumibilmente, di un cuscino. L’omicidio sarebbe stato commesso nell’appartamento in cui la giovane s’incontrava con l’ex poliziotto.
Il cadavere della ragazza fu poi rimosso dal luogo in cui fu commesso l’assassinio e portato, per sviare le indagini, nel bosco in cui fu poi ritrovato, con accanto le bottiglie di whisky e le confezioni di psicofarmaci lasciate volutamente dall’assassino sul posto per fare credere che la giovane si fosse suicidata.
Una persona di cui non è stata accertata, al momento, l’identità avrebbe aiutato Maurizio Mirko Abate nelle fasi che hanno fatto seguito all’omicidio di Lisa Gabriele, la 22enne che aveva una relazione con l’ex poliziotto e che sarebbe stata uccisa perché si opponeva alla fine del loro rapporto.
Il complice, in particolare, avrebbe aiutato Abate a rimuovere il corpo senza vita della giovane dall’appartamento in cui fu commesso l’omicidio ed a trasportarlo nel bosco di Montalto Uffugo in cui poi fu ritrovato, a bordo dell’automobile di proprietà della giovane.
Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Rende proseguono, dunque, per identificare il complice di Abate.
L’ex poliziotto, inoltre, è accusato di cessione e spaccio di sostanze stupefacenti in quanto avrebbe consegnato a più riprese marijuana al figlio, facendogliela trovare nella cassetta delle lettere. (ANSA).