L’artista lametino Raffaele Mazza espone allo Spectrum di Miami

Un anno ricco di eventi internazionali di altissimo spessore, che hanno visto Raffaele Mazza protagonista in scenari dove i grandi Maestri d’arte contemporanea di tutto il mondo hanno espresso i propri sentimenti tramite le proprie opere d’arte.

È l’ultimo appuntamento internazionale del 2023, che è stato inaugurato allo Spectrum Miami, il grande incontro fieristico che annualmente accoglie gallerie e artisti da ogni parte del Globo.

Mazza è presente con l’opera “Il Peccato” realizzata interamente a spatola che “racconta” la vicenda biblica di Adamo e Eva.

Partendo dalle sfumature rosse e nere dei bordi della tela, si rappresenta come l’Amore Divino di Dio Padre è messo a dura prova, fin dall’inizio dei tempi da parte dell’umanità. Infatti, il nero che raffigura il buio, il peccato, “assorbe” l’amore effigiato con il rosso, donando un particolare chiaro-scuro a simboleggiare la fiducia e il perdono che l’Onnipotente ci concede nella sua grande Misericordia.

Le tonalità in bianco e nero di Adamo ed Eva, pongono l’accento alla loro condizione di peccato, in contrasto con il colore “acceso” del frutto proibito, che ci mette in guardia dal demonio che spesso si cela in modo dissimulato sotto mentite spoglie, alterando la realtà.

Adamo è addolorato per quanto ha commesso e prova a chiedere perdono a Dio dato appunto dalla sua postura, nel rivolgersi a Dio, congiuntamente Eva affranta dalla vergogna e dal rimorso si abbandona alla frustrazione, per essersi resa causa del peccato e aver condannato l’umanità al peccato originale.

Con l’opera “Il peccato”, Mazza ci pone nuovamente davanti degli interrogativi sul mistero di Dio, in contesto internazionale imponente, esportando negli Stati Uniti la propria arte, i propri sentimenti, le proprie emozioni manifestate tramite il “Sacro” in una programmazione che offre un’esperienza dinamica stravolgente nel fiorente panorama artistico statunitense.

Una sfida ardua, come quella del 2018 all’evento “Arte Milano – The Factory” a Milano in un contesto interamente dedicato alla Pop-Art, dove oltre ogni aspettativa, gli fu attribuito il Premio Internazionale della Critica, per l’opera “Figlio Mio”, concesso da autorevoli personalità del mondo dell’arte e della cultura di fama internazionale tra cui il compianto Prof. Philippe Daverio, affermando appunto come il contemporaneo espresso da Mazza sia contrapposizione provocazione di valori e tecniche, antiche e contemporanee.