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L’Asp Cz ed i suoi strani provvedimenti, le associazioni vogliono risposte vere

4 min di lettura

Qualcuno ci risponderà, chiediamo cosa c’è di vero: Asp Cz, nuovi orari di lavoro che non considerano le esigenze dei malati in urgenza e emergenza

Comunicato Stampa

Che si farà in pronto soccorso o in sala operatoria, si “pianta in asso” il malato? Il 118 supportato da medici non esperti che costano di più all’Azienda, e comunque,  continua ad avere carenze ed ambulanze non medicalizzate? Pronto Soccorso ancora senza medici sufficienti, che fanno anche la spola tra Soveria e Lamezia? Grandi difficoltà nell’emergenza sangue e nella consegna degli esami, il sangue viaggia da un ospedale all’altro prima di potere avere i risultati? Soveria Mannelli con Tac obsoleta che non dà risultati attendibili nemmeno nelle urgenze? Una parte del lavoro che dovrebbe fare Lamezia viene spostato a Soverato con grande disagio per i pazienti e ritardi nelle consegne delle analisi?

Lo diciamo subito: non abbiamo voglia di polemizzare con i commissari che di certo hanno lavorato con i mezzi che gli hanno messo a disposizione e immaginiamo abbiano fatto il possibile, ma visto che siamo insieme agli ultimi da anni e gli abbiamo spesso dato voce, non possiamo tacere adesso anche se ci scriveranno sul “libro nero dei rompi palle”. Ancora una volta, dopo le segnalazioni dei cittadini rivolte alle nostre associazioni in maniera accorata, e giunte da più parti del territorio, ci ritroviamo a scrivere di Sanità con grande dispiacere.

E’ forse vero che per tutta l’estate il 118 si è votato alla buona volontà di pochi medici e ancora oggi le ambulanze viaggiano non medicalizzate con ritardo nei soccorsi? Che il provvedimento preso negli ultimi giorni per sopperire alle carenze, prevede nuovo personale non esperto di emergenza,  e che si vuole tamponare l’emergenza con prestazioni in regime straordinario che costa molto all’Aziende che, quindi, spende di più?

Che il Pronto Soccorso debbano stare sulle spalle di medici votati al sacrificio, perché lavorano senza strumenti, presidi e personale ed i malati attendo ore? Se in pronto soccorso hai bisogno di esami a Soveria Mannelli (ospedale dell’Asp cz) dalle 14:00 in poi, una navetta deve andare a Lamezia Terme per farli processare, poi quando i risultati sono pronti deve riportarli a Soveria Mannelli, intanto il malato aspetta sulla barella.

È Vero? Può essere credibile che sempre in questo fondamentale ospedale di montagna, dove una Tac obsoleta fa esami non attendibili, se hai bisogno di sangue le sacche arrivano dopo almeno 5 ore. Intanto il malato attende? Ma può essere vero che risparmiare in Sanità voglia dire togliere i buoni pasto al personale, chiedendo il rispetto ferreo degli orari di lavoro come se stessero lavorando sulla pietra e non sulla vita di essere umani?

Ma può essere possibile che per esempio un medico è in sala operatoria e sono le 14:00 scade l’orario di lavoro deve lascia il paziente sul lettino perchè non può superare tot ore di servizio, perchè non potrà recuperarle altrimenti? Probabilmente chi ci contatta e riporta questi esempi vuole mettere in risalto l’inerzia o la “strana” maniera di tentare di risolvere i problemi, anziché portare i dirigenti e funzionari là dove c’è la sanità, portiamo a spasso i problemi penalizzando sempre la stessa parte, cioè l’ospedale lametino.

Ecco che così che ci sottolineano che le visite che prima si facevano con serenità all’ospedale di Lamezia Terme vengono spesso dirottate a Soverato, costringendo persone malate a viaggiare anche quando non ha i mezzi per farlo. Perché lo screening oncologico per la maggior parte delle volte, viene spostato a Soverato, come le mammografie quando è sempre stato fatto egregiamente a Lamezia Terme? Si pensi alle mammografie!

Perché le analisi che venivano fatte in tutta tranquillità nell’ambulatorio lametino adesso, in gran parte, vengono mandate a Soverato, con conseguenti ritardi e dispendio di energie economiche e di personale?

Della serie è meglio Soverato da raggiungere per i vari esami e non Lamezia, e i malati vanno a passeggio come se lo facessero perché non hanno niente di meglio da fare. Qualche altro sospettoso mette in evidenza che da qualche tempo i dirigenti medici che vengono nominati sono tutti sono tutti legati a Soverato.

Possibile che il lametino non ha personale competente per dirigere il lavoro che l’ospedale di Lamezia produce nella massima parte? Forse l’ospedale di Soverato ha bisogno di numeri per “potere reggere” e allora “gli spostano” il lavoro di Lamezia? Se così fosse la penalizzazione dell’ospedale lametino è ancora una volta evidente e difficile da accettare. Allora, la Sanità a Lamezia? Stanno vestendo il morto?!

Purtroppo però, a queste domande non possiamo rispondere noi. Possiamo fare da cassa di risonanza al posto di una politica locale, provinciale, regionale, nazionale completamente assente su questi problemi.

Una politica che non ha smesso di fare i giochi di assegnazione di posti di potere. La stessa che chiede il voto affannata a mettere in risalto soltanto quello che non la compromette in questo periodo elettorale e la Sanità è argomento scabroso.

Una politica che continua a mentire davanti ad una popolazione stanca, disillusa e mortificata proprio da questo loro atteggiamento.

Nadia Donato Associazione Senza Nodi

Salvatore De Biase per Osservatorio Sociale San Nicola

Nicolino Panedigrano Comitato Salviamo la Sanità del Lametino

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