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Asp, Perri: Curare la corruzione per rendere un servizio ai cittadini

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La conferenza stampa per il lancio del progetto “Curiamo la corruzione”

LAMEZIA. Helfhcare Integrity Action – Curiamo la corruzione è il titolo dato alla conferenza stampa convocata nella giornata di ieri alla presenza del direttore generale dell’Asp di Catanzaro Giuseppe Perri, del responsabile della Trasparenza e Anticorruzione Nicola Voci, e del direttore di Transparency International Italia Davide Del Monte.

Un progetto al quale l’Asp di Catanzaro ha aderito in qualità di ente pilota e che vedrà una collaborazione gratuita di sei mesi con la Transparency Italia.

Il progetto ha come obiettivo quello di sensibilizzare e promuovere le iniziative volte a contrastare la corruzione e favorire la trasparenza e la legalità. Infatti, a riguardo sono già state messe in campo una serie di azioni mirate a contrastare i fenomeni corruttivi e di malagestione, grazie alle quali l’agenzia Transparency International Italia diventa un punto di riferimento importante per le amministrazioni, intervenendo in settori ben specifici.

L’Italia è purtroppo spesso in fondo alla classifica europea per quanto riguarda la corruzione, con qualche lieve miglioramento dovuta alla legge Severino, ma ancora molto c’è da fare se si vogliono raggiungere determinati standard. Se la percezione della corruzione è elevata – spiega Del Monte –  lo è soprattutto nel settore sanitario, forse il settore più complicato nel quale l’agenzia si sia trovata a dover lavorare.

La lotta alla corruzione è possibile però se c’è il coinvolgimento di tutti, quindi l’invito del direttore di Transparency è quello che a partecipare al progetto sia anche la Regione e con lei tutte le altre istituzioni.

Alcuni strumenti che Transparency International Italia metterà immediatamente a disposizione all’Asp di Catanzaro è la piattaforma per il whistleblowing, che offre la possibilità di segnalare in maniera anonima e sicura dei possibili rischi di corruzione di cui si è a conoscenza. Un ulteriore passo sarà quello di coinvolgere i cittadini, “un’azienda integra la si può trovare solo in un territorio integro, le due cose non posso andare separatamente”.

Il coinvolgimento dei cittadini avverrà attraverso una comunicazione, che sia attraverso dei manifesti o i social, per creare uno spirito diverso non solo per chi lavora all’interno della struttura, ma anche per chi questa struttura la utilizza in quanto utente. Infine sarà fatto un lavoro di ascolto dei dirigenti cercando di capire quali siano le problematiche maggiori da affrontare.

“Bisogna delineare una programmazione seria – interviene Perri – che definisca delle procedure che governino tutte le azioni dal front office fino all’acquisto delle risorse e dei macchinari, ma soprattutto che questa pratica permei la cultura di tutti gli operatori e dei cittadini”.

L’idea è quindi quella di adottare delle “buone pratiche”, sperimentate già con successo dalle altre aziende sanitarie e ospedaliere che hanno aderito al progetto: l’As1 di Bari, Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, l’Asst di Melegnano e Martesana, Asp di Ragusa. L’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, l’Asp di Siracusa, l’Usl Toscana Sud Est (Arezzo, Grosseto e Siena) e l’Apss di Trento.

“Vorrei lasciare un servizio che sia più funzionale alle esigenze del cittadino – conclude il direttore generale dell’ASP – e soprattutto che sia ben chiaro che le risorse del servizio sanitario sono scarse, quindi vanno spese in maniera adeguata, evitando sprechi e corruzione. Perché noi rendiamo dei servizi al cittadino che paga le tasse. Se entriamo in questo sistema in cui ognuno di noi deve guadagnarsi lo stipendio che percepisce forse le cose potranno andare meglio”.

 

Valentina Dattilo

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