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Asp risponde a Dirittocrazia Popolare: nessun sopruso, nessun diritto negato

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Dott. Giuseppe Pugliese, Direttore amministrativo ASP Catanzaro

Il Direttore Amministrativo dell’Asp di Catanzaro, dott. Giuseppe Pugliese, interviene a seguito delle dichiarazioni rese a mezzo stampa dal rappresentante dell’associazione “Dirittocrazia Popolare“.

“Mi corre l’obbligo di fare alcune puntualizzazioni in merito all’articolo apparso su alcune testate giornalistiche, a firma del sig. Massimiliano Giglio in rappresentanza dell’associazione denominata “Dirittocrazia Popolare” – scrive il dott. Giuseppe Pugliese nella nota.
“È bene precisare preliminarmente che non vi è alcun diritto negato ai dipendenti dell’ASP di Catanzaro, né tantomeno è mai stato posto in essere alcun sopruso.
La “delegazione convenzionale di pagamento”, a cui l’estensore dell’articolo fa pedestremente riferimento, è l’incarico che il dipendente pubblico può affidare all’Amministrazione di appartenenza – a fronte degli emolumenti spettanti per la prestazione di lavoro e a condizione che la stessa Amministrazione accetti di obbligarsi – di pagare un istituto esercente il credito (generalmente trattasi di “società finanziarie” o una società di assicurazione) in virtù dell’avvenuta sottoscrizione, rispettivamente, di un contratto di finanziamento o di una polizza assicurativa.
L’accettazione della “delegazione convenzionale di pagamento”, a differenza della delegazione legale, è dunque una scelta discrezionale dell’amministrazione e non un obbligo. E’ la legge a stabilirlo al secondo comma dell’art. 1269 del Codice Civile precisando che il delegato, ancorché debitore del delegante, non è tenuto ad accettare I’incarico, per cui I’assenso alla delegazione non è atto dovuto o necessario, bensì volontario e discrezionale.”

Dott. Giuseppe Pugliese, Direttore amministrativo ASP Catanzaro

“Chiarito questo aspetto, – continua – devo segnalare la curiosa circostanza occorsa nei mesi scorsi, mesi durante i quali l’ASP di Catanzaro e il sottoscritto avrebbero colpevolmente taciuto, per la quale sono stati molto più numerosi i titolari di società finanziarie anziché dipendenti dell’ASP di Catanzaro a bussare alle porte della direzione aziendale per sollecitare l’attivazione dell’istituto della delega di pagamento.
Mi sorge il dubbio, ma è solo un dubbio, che qualcuno più che filantropicamente mosso dall’interesse per i bisogni dei lavoratori sia invece spinto da interessi, seppur legittimi, del tutto privatistici e speculativi.
D’altronde la fattispecie in argomento non è immune a condotte opportunistiche e spesso illegali che già sono state oggetto, negli anni scorsi, di indagini da parte dell’Autorità Giudiziaria.”

“È stata questa la principale motivazione che ha indotto l’attuale Direzione dell’ASP di Catanzaro a “disinteressarsi” (volutamente) della problematica, proprio a tutela di tutti i lavoratori che sono il valore più grande e prezioso per un’azienda pubblica che eroga servizi per la salute dei cittadini.
In relazione poi all’affermazione che svolgere tali funzioni delegate non comporterebbe alcun costo per l’ASP di Catanzaro ho il dovere di smentire categoricamente. È lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze con le circolari n. 1/2011 e n. 2/2015 (quest’ultima citata nell’articolo ma evidentemente mai letta) ad includere la “delegazione convenzionale di pagamento” nel novero delle attività il cui utilizzo costituisce, per un verso, un vantaggio per il dipendente e per il delegatario – entrambi garantiti nella regolarità dei pagamenti e affrancati da adempimenti amministrativi – e nel contempo, per altro verso, rappresenta un onere per la finanza pubblica, proprio in considerazione dell’inevitabile e consequenziale impiego di risorse umane e strumentali, specialmente informatiche, da parte dell’Amministrazione.
Da chi rappresenta un’associazione che si chiama “Dirittocrazia popolare”, del diritto e dei diritti ci si aspetterebbe una più approfondita conoscenza, ma per fortuna non tutti i mali vengono per nuocere.”

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