Associazione Le città visibili di Lamezia: visita guidata a Taverna
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Questo viaggio a Taverna è stato molto significativo per ciò che è stato fatto e per quanto ancora si potrà fare per avvicinare il grosso pubblico alla fruizione dei “prodotti artistici”
Comunicato Stampa
Tra le varie iniziative promosse dall’Associazione LE CITTÀ VISIBILI di Lamezia Terme (CZ) si è svolta, domenica 9 marzo 2025, una visita guidata a Taverna (CZ) ; la cittadina è sita nella Sila catanzarese in una zona collinare a sinistra del fiume Alli, che sfocia nel Mare Ionio.
Taverna è caratterizzata dalla presenza di numerose chiese, di particolare importanza sono considerate quelle che conservano le opere del grande artista seicentesco Mattia Preti (Taverna, 1613 – La Valletta, Malta, 1699). Il pittore è uno dei maggiori esponenti del barocco italiano ed è stato definito dagli studiosi il Cavaliere Calabrese per eccellenza. L’itinerario previsto era finalizzato a far visitare, oltre che il Museo Civico, il Museo Multimediale e le chiese ove si trovano esposte le opere dell’artista, anche il M.A.C.T. Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto e le Vie della Poesia.
Il gruppo si è recato nello storico complesso del convento di San Domenico presso la biglietteria del Museo, dove tutti i partecipanti sono stati dotati delle audioguide; da Piazza del Popolo si è seguito il percorso di Vie della Poesia diretti alla Chiesa di Santa Barbara, potendo godere dall’alto di una magnifica vista panoramica di Taverna. Nella Chiesa la dott.ssa Maria Puleo ha fatto un’introduzione sulla storia della cittadina; ha illustrato per sommi capi la vita e le opere di Mattia Preti; poi ha dato informazioni sulla struttura architettonica della Chiesa, ricordando che il soffitto non era quello originale, che era andato distrutto, ma si sta pensando di tentare di ricostruirlo in quanto si sono travate delle tavole che probabilmente facevano parte del vecchio soffitto e partendo da quelle si potrebbe restaurare l’antica veduta.
Questa nota fa capire quanta importanza si dia alla tutela del patrimonio artistico e alla sua conservazione per le generazioni future. La guida ha trattato delle numerose opere là esistenti, per alcune di esse, attribuite al Cavaliere Calabrese, entrava nei minuti particolari della luce, simbolo di ciò che è divino, che pioveva sempre dall’alto della parte sinistra di ogni singola opera. Si è, pure, soffermata su alcuni paliotti a scagliola tipiche opere di artigiani locali e presenti in altre chiese di Taverna e ne ha spiegato anche i metodi costruttivi.
Terminata la visita della Chiesa di Santa Barbara, il gruppo è disceso attraverso diverse vie e vicoli, a volta strettissimi, su Corso Mattia Preti, alcuni hanno fatto degli acquisti di prodotti locali per lo più alimentari. Poi si è pranzato. Successivamente ci si è recati nella Chiesa di San Martino, ritenuta particolarmente nota in quanto là sarebbe stato battezzato Mattia Preti; anche qua sono state informazioni particolareggiate sulle opere più importanti ivi conservate.
Si è tornati al Convento Domenicano ed il gruppo si è diviso in due sottogruppi: uno ha fatto la visita al Museo e l’altro si è recato nella Sala Digitale Mattia Preti- Opera Omnia Digital Art; successivamente i due sottogruppi hanno fatto l’inverso. Avevo già fatto qualche esperienza simile in una sala digitale, ma la visione del Giudizio Universale di Michelangelo in quello specifico ambiente digitale è stata un’esperienza estetica, nel significato etimologico del termine, cioè di qualche cosa che viene percepita come bella, che ho avvertita come particolarmente coinvolgente.
La visita del Museo è stata particolarmente interessante in quanto opera di grande interesse per la salvaguardia del patrimonio di un territorio, la sua valorizzazione favorendone la fruizione a quanti sia possibile. Questo viaggio a Taverna, che già conoscevo, è stato molto significativo per ciò che è stato fatto e per quanto ancora si potrà fare per avvicinare il grosso pubblico alla fruizione dei “prodotti artistici”.
L’Associazione Le Città Visibili ringrazia Giovanni Duro vice presidente cooperativa Artè, i volontari del Servizio Civile Universale, Don Antonio Ranieri, i volontari Guerino Angotti e Liliana Corea per l’apertura delle chiese di Santa Barbara e San Martino, la straordinaria Maria Puleo, Francesco Parrottino, Eugenio Gentile e il mitico Franco Parrottino.
Vi ringraziamo tutti per aver organizzato un percorso di rara suggestione e di bellezza incomparabile.
Professore Francesco Vescio