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Associazione Donne e Diritti protesta per il mammografo mai arrivato

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Associazione Donne e Diritti protesta per il mammografo mai arrivato

Catanzaro, Cittadella Regionale, da San Giovanni in Fiore, un autobus carico di donne, dell’associazione “Donne e Diritti” da sempre in prima linea nella lotta alle ingiustizie sociali

Acquistato dall’Asp di Cosenza e mai arrivato, il mammografo, prezioso strumento diagnostico, indispensabile per la prevenzione del tumore al seno, risulta mai pervenuto nell’ospedale di San Giovanni in Fiore.

Abbiamo intervistato Stefania Fratto, Presidente dell’associazione “Donne e Diritti” di San Giovanni in Fiore: “Il 19 dicembre 2019 il commissario Cotticelli, grazie alle battaglie della nostra associazione, che ha incontrato tra l’altro il Ministro Speranza, con il DCA 183  ha stanziato dei fondi per l’acquisto del mammografo proprio per San Giovanni in Fiore. Da allora di questo mammografo non sappiamo se è stato acquistato, non sappiamo se la gara è terminata, non sappiamo nulla, ma per tutta risposta, abbiamo saputo però che il 30 agosto 2022 con DCA della Regione Calabria, una clinica privata a San Giovanni in Fiore è stata convenzionata per poter fare le mammografie ed ecografie. Allora noi vogliamo sapere dov’è il mammografo destinato all’ospedale di San Giovanni in Fiore, dov’è quello strumento che serve per potenziare una struttura pubblica?”.

Noi, prosegue la presidente, come avete già affermato prima, siamo per la tutela, l’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione italiana per la sanità pubblica, non siamo contro la sanità privata, però attenzione, la sanità privata deve essere di supporto alla sanità pubblica. Una convenzione su una clinica privata, deve essere fatta qualora abbiamo già il servizio in una struttura pubblica, perché i cittadini calabresi come quelli del Nord devono avere la possibilità di scegliere tra struttura pubblica e privata in Calabria. Purtroppo in Calabria si stanno perpetrando delle disuguaglianze sociali che sono state amplificate con il Covid, perché una mamma di famiglia, quando si trova di fronte alla scelta di farsi una mammografia a pagamento che costa 90 euro e comprare le scarpe al figlio, compra le scarpe i libri ai figli e indietreggia. E poi capita, che nelle strutture di Milano, dove arrivi quando è troppo tardi, ti senti dire “dovevi arrivare prima, sei in metastasi” questo non è più tollerabile, non è più accettabile”.

Riccardo Cristiano

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