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Francesco Grandinetti rinuncia alla gara per le proiezioni cinematografiche: è una farsa!

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Grandinetti e Falvo

Grandinetti e Falvo

Io non parteciperò alla gara perché questa è una farsa!

Grandinetti farsa
Francesco Grandinetti e il suo legale Andrea Falvo

E’ la dichiarazione rilasciata dal rappresentante dell’Associazione TI.Gi. Francesco Grandinetti in conferenza stampa sulla rinuncia alla gara per le proiezioni cinematografiche all’indomani della sentenza emessa dal Tar della Calabria sull’accoglimento del ricorso cautelare e sulla concessione della sospensiva richiesta dall’associazione contro la decisione del Comune di Lamezia Terme di escluderla dalla gara per la gestione dei servizi tecnici e per l’organizzazione della prossima stagione teatrale.
La trattazione del merito, in udienza, si terrà il 15 dicembre. L’ordinanza cautelare dà ampia soddisfazione a Grandinetti ed ai suoi collaboratori storici che palesano ancora oggi le angherie ed ingiustizie subite da parte degli uffici del Comune.
Nel corso dell’incontro Grandinetti, sostenuto  dal suo legale Andrea Falvo, ha esposto i dettagli relativi alla questione  del Tar chiedendosi, tra l’altro, quale fosse «il motivo di tanto problema e perché tutto questo chiasso», ma soprattutto ha cercato di capire il vero motivo che induce la dirigente Aiello e il funzionario Costanzo ad escluderlo dalle attività teatrali e cinematografiche all’interno del Teatro Grandinetti.
Grandinetti ha anche parlato della natura  delle  due associazioni che operano nella città di Lamezia Terme, l’Associazione Cinema Grandinetti 1919 e l’Associazione TI.GI la quale da poco ha ottenuto l’importante sentenza cautelare dal Tar della Calabria che ha sancito l’ammissione alla gara, da cui era stata esclusa, per la gestione dei servizi tecnici teatrali e per l’organizzazione della prossima stagione teatrale.
Di altro tenore, invece, – ha precisato – è la questione Cinema, della quale si occupa l’associazione Cinema Grandinetti 1919. Lamentando condotte poco trasparenti, omessi inviti alla gara, il mancato ricorso alle procedure Me.Pa prescritte dal codice anticorruzione del Comune, e tante altre irregolarità, Francesco Grandinetti ha reso noto che non ha intenzione di partecipare al bando che scade nei prossimi giorni, ma non per questo dichiara di voler rinunciare alla sua lotta per la moralità e la legalità all’interno del Comune.
«Io sono battagliero. La mia è una battaglia di moralità, casuale e non politica, e, non potendo scordare di essere stato presidente del consiglio di questa città, non posso permettere che all’interno della città ci siano sacche di illegalità.
I signori che dovrebbero fare il mea culpa, continuano imperterriti nelle loro volontà
».
Per quanto riguarda il bando del cinema, Grandinetti mette in luce che  la documentazione di gara non parla di cinema, che non è nominato neanche una volta. Quindi «è facile pensare – egli sostiene  senza alcuna velleità politica o alcuna volontà  denigratoria (specie in questo particolare momento di paventato scioglimento del consiglio comunale) nei confronti del sindaco che ha sempre sostenuto –   che si intende indirizzare questa gara a persone che hanno solo voglia di ingordigia, di dimostrare la loro potenza economica finanziaria e che sono finanziate dalla Regione con migliaia di euro.
La cosa più grave è che all’interno del bando non c’è alcuna richiesta di  prequalifica, non c’è un sistema di merito cinematografico.
E si disconoscono perfino il merito e le competenze di chi ha fatto in questi ultimi due anni di attività cinematografica continuativa e ha speso 60.000 euro per l’acquisto di un proiettore per portare finalmente il cinema nel centro storico di Sambiase».

Per non citare l’assurdità che si riscontra nell’aggiudicazione del punteggio e il blocco di «due date di gara come quella relativa a Santo Stefano (26 dicembre) e all’Epifania (6 gennaio) indispensabili nella richiesta alle case cinematografiche. La soggettività – continua Grandinetti – va nella direzione di chi vogliono far vincere».
Sul secondo fronte, quello dei servizi tecnici teatrali, Francesco Grandinetti ha ringraziato l’avvocato Andrea Falvo per il lavoro svolto sin da questa estate e per aver portato il Tar della Calabria a dare ragione all’associazione Ti.Gi., che ora è riammessa alla gara con riserva.
Gara che riguarda non solo la gestione tecnica dei teatri, ma anche l’organizzazione della prossima stagione teatrale, per la quale l’associazione aveva sottoscritto una convenzione con il Rendano per offrire alla città spettacoli di primo livello.
E su questo punto Grandinetti è andato giù duro, evidenziando che poche settimane fa è stata presentata la stagione teatrale dell’Ama Calabria alla presenza di sindaco, assessore e dirigente comunale, e nonostante la stessa Ama Calabria fosse stata esclusa dalla gara e fosse pendente il ricorso al Tar, alla stessa è stata concessa senza gara l’affidamento del teatro che vale diverse migliaia di euro.
Lo stesso Grandinetti vorrebbe essere tutelato dal sindaco e dall’assessore Cicco, che sono stati invitati a indagare sull’operato dei funzionari dell’amministrazione comunale Aiello e Costanzo, ma ad oggi, nonostante la sentenza, non ha ricevuto neanche una telefonata.

Lina Latelli Nucifero

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