Associazioni antiracket parte civile contro boss Pasquale Zagari
2 min di letturaL’Associazione Antiracket Acipac di Cittanova si è costituita parte civile nell’ambito del processo in corso in questi giorni presso la sezione penale del Tribunale di Palmi, scaturito dall’operazione “Spes contra Spem” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che ha colpito i gregari delle cosche Zagari-Fazzalari e Avignone operanti a Taurianova, e il boss Pasquale Zagari, già protagonista della faida di ‘ndrangheta degli anni 90
Comunicato Stampa
L’Associazione Antiracket, presente in aula e rappresentata dall’avvocato Antonio Pandolfo del Foro di Lamezia, ha sostenuto la testimonianza di un imprenditore della ristorazione di Taurianova che ha denunciato vari esponenti dei clan ora sottoposti a ordinanza di custodia cautelare, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi anche da guerra, esercizio arbitrario delle proprie ragioni, sostituzione di persona, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.
La vittima non aveva ceduto alle richieste e alle pesanti e ripetute minacce di Zagari, arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri di Taurianova nel tentativo di rimettere le mani sul paese, e delle nuove leve Francesco Avati, Antonio Alessi e Rocco Leva.
Una denuncia coraggiosa quella dell’imprenditore reggino, “un esempio da seguire – ha commentato la responsabile della rete delle associazioni antiracket calabresi Mani Libere Maria Teresa Morano – che dimostra ancora una volta come l’unica vera e risolutiva via di uscita sia rappresentata dalla denuncia e dalla piena collaborazione con le Forze dell’ordine e la Magistratura. Le associazioni, presenti sull’intero territorio regionale, sostengono le vittime di estorsione e usura guidandole per tutto il loro percorso, legale e non solo. Chi denuncia non viene mai lasciato solo. Lanciamo un appello a tutti coloro i quali si trovano in questo momento a vivere situazioni simili, esasperati dalla crisi economica e dai rincari che ha comportato, e asfissiati dalle prepotenze criminali: non abbiate paura, denunciate e rivolgetevi a noi, è la sola via percorribile”.
Il testimone sarà ascoltato ancora il prossimo 5 ottobre e non mancherà anche in quella occasione la presenza in aula da parte degli imprenditori delle associazioni antiracket che, costituendosi parte civile nei procedimenti penali, sostengono non solo gli interessi del singolo ma dell’intera categoria minacciata dalla presenza criminale.