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Atleti transgender: Golem Volley chiede intervento di CONI e Federazione

3 min di lettura

La società sportiva Golem Volley Palmi scrive alla FIPAV e al CONI in merito alla Delibera in tema transgender della Lega Pallavolo Serie A Femminile.

La lettera

Vogliamo porre l’attenzione sulla delibera della Lega Volley Serie A Femminile invitandoVi a intervenire immediatamente su questo abuso, nonché atto palesemente discriminatorio.

Premettiamo che la GOLEM VOLLEY Palmi non è toccata dal provvedimento in oggetto in quanto la delibera non ha messo in discussione la formalità del nostro operato e non prevede niente per questa stagione, ma in altra sede è stata messa in discussione solo l’etica (poi un giorno quel qualcuno ci spiegherà l’etimologia della parola etica, visto che abbiamo visioni evidentemente diverse della stessa). Quindi la nostra missiva è proprio per il futuro, in una prospettiva dove noi non possiamo essere visti come società agevolata in tal senso negli anni a venire.

Riteniamo l’atto della federazione sia da censurare per diversi motivi che brevemente vi elenchiamo.

  • Atto abusivo in quanto, non riteniamo sia competenza della Lega decidere sui tesseramenti e quindi delibera che possiamo già considerare nulla già solo per questo in quanto prevarica di fatto le prerogative che sono della Federazione Italiana di Pallavolo. Errore di prevaricazione che si può commettere solo da chi si ritiene “giusto” in esclusiva, tale da concepire inattaccabile anche una scelta che non gli compete.
  • Atto evidentemente discriminatorio. Tutto ci saremmo aspettati, tranne che la discriminazione fosse riportata nero su bianco in una delibera di Lega di Pallavolo. Si è riusciti con quest’atto a gestire lo sport come strumento della volontà arbitraria (quale prevaricazione del più forte sul più debole) e non come condizione della coesistenza sociale.
  • Atto che non tiene conto del fatto che comunque non può essere regolamentato sicuramente in sede nazionale, in quanto se l’atleta è tesserata da un’altra federazione, dovremmo poi dire che l’Italia non accetta atlete che provengono da altre federazioni, ma secondo un proprio criterio che riporterebbe l’Italia nella classifica dei diritti in posizione da play-out.
  • Atto che sarebbe applicabile solo ed esclusivamente a chi si è dichiarata nei media “transgender”, in quanto se arrivasse donna con documenti da donna da altro stato, ma anche dall’Italia (in quanto tutto questo è palesemente coperto dalla privacy), nessuno potrebbe sapere se la stessa un giorno era uomo o meno. O vogliamo fare una visita particolareggiata a tutte le atlete per verificarne “la razza pura”?
  • Atto fondato su un presupposto inesistente, ossia la mancanza di regole. Se noi abbiamo fatto il tesseramento lo abbiamo fatto secondo delle regole. Se queste non piacciono è un altro discorso. O per regole si intende il fatto che non è previsto il terzo sesso? Vi sono norme che regolamento l’appartenenza di genere. Che sono chiare ed inequivocabili che la Golem Volley Palmi ha rispettato e che, giustamente, il Coni e la Fipav si sono attenuti non prevaricando come giusto la legislazione.

Chiediamo pertanto l’immediato intervento della Federazione e del CONI, per richiamare la LEGA Pallavolo serie A Femminile al suo ruolo e a revocare quella delibera senza nessun senso, nessuna logica e soprattutto altamente discriminatoria. Non perché possa avere effetto in quanto riteniamo non valga a nulla, ma solo per il senso della decenza e del rispetto per la vita di chiunque e delle diversità di ognuno.

Golem Volley Palmi

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