L’attesissimo film KOI-ZERO.2 debutta al Teatro Politeama “Franco Costabile” di Lamezia Terme

Grande successo di sala per la prima proiezione nazionale del film fantascientifico KOI-ZERO.2 del regista lametino Sebastiano Basile

La prima proiezione del film Koi-Zero.2 ha riscosso un alto indice di gradimento tra il pubblico che nel tardo pomeriggio di domenica 14 aprile ha riempito il Teatro Politeama “Franco Costabile” di Lamezia Terme-Sambiase.

Sequel del film KOI-ZERO, secondo capitolo della saga, interamente girato in 6K, rilancia le sue sfide di una titanica impresa, quella di lanciare il genere sci-fi in Calabria e in generale in Italia. Un gioiello cinematografico unico nel suo genere, che mescola attori reali con personaggi ricostruiti digitalmente e set 3D.

L’emozione era palpabile, la massiccia affluenza di pubblico che nei giorni scorsi ha atteso con ansia l’evento, ha dimostrato l’enorme curiosità che ruota attorno a questo particolare e inedito film di fantascienza, unico nel suo genere nel palinsesto cinematografico non solo calabrese ma addirittura a livello nazionale.

Merito del regista Sebastiano Basile, eclettico e geniale visionario, che ha saputo circondarsi di persone appassionate e che ha svolto un lavoro immane, senza alcun finanziamento pubblico né privato, occupandosi in prima persona dell’ideazione della trama, della stesura della sceneggiatura, della sistemazione della scenografia e delle luci di studio e virtuali, per poi dirigere gli attori e infine eseguire il montaggio delle scene, del compositing e della color correction.

Insomma si potrebbe dire Uno-e-Trino, anzi Uno-e-Centomila, dal momento che praticamente da solo ha creato un intero film, un lungometraggio davvero di alto livello dal punto di vista tecnico.

Un regista emergente, ma che già possiede doti cinematografiche apprezzabili, con spalle possenti ed una carriera pluriventennale da operatore tecnico di riprese e montaggio audio-video.

Il film è ambientato nel 2077 in una società che annaspa tra cambiamenti climatici, inquinamento dei mari e delle terre, impossibilità di mangiare carne e di bere latte incontaminato, in cui la coltivazione avviene in idroponica e l’alimentazione si basa solo su verdure, insetti e vermi.

La trama, ricca di scene inaspettate e adatta a un pubblico impegnato, attento e riflessivo, narra la storia della clinica di crioconservazione “Cryo Lab Center”, della vita reale e onirica dei crionici che decidono di ibernarsi, primo tra tutti Al Fiorentino (sul cui particolare e inaspettato sogno ruota tutto il film), e si focalizza anche su tematiche sociali forti, sulla crisi energetica, sulle dipendenze dalla nuova droga fentanyl e tecnologie informatiche, e su altre sfaccettature della vita; tutte tematiche realisticamente attese nel prossimo futuro e che portano lo spettatore a riflettere, esortandolo ad amare di più la Terra che abitiamo oggi e che forse non sarà più capace di ospitarci un domani.

Un film con una trama apparentemente complicata, arricchita da una voce narrante che guida lo spettatore a comprendere i numerosi messaggi sociali, tra emozionanti e avventurose scene, a tratti esilaranti e ironiche, costruite con maestria e dovizia di particolari… digitali.

Una pellicola accattivante da ogni punto di vista, in cui niente è lasciato al caso; un’apprezzabile opera che, tra numerosi pregi e quasi nessun difetto, riesce a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati, tra cui quello di meravigliare e regalare stupore allo spettatore. Le potenti immagini 3D e i numerosi messaggi sociali spiazzano e fanno riflettere, tenendo incollati alle poltrone gli spettatori presenti.

Una pellicola densa di particolari, da guardare e riguardare più volte senza mai annoiarsi, ricca di effetti speciali costruiti con magistrale professionalità, che donano una straordinaria esperienza visiva.

Le scene girate sui set reali e quelle ricostruite mediante grafica digitale tridimensionale si integrano perfettamente e si mescolano a tal punto da rendere quasi impossibile allo spettatore distinguere le immagini 3D da quelle reali.

Nonostante il massiccio uso di software digitali, il regista e i suoi collaboratori ci hanno tenuto molto a mostrare e valorizzare alcuni dei monumenti storici di Lamezia Terme e del Catanzarese, come l’Abbazia Benedettina di S. Eufemia Lamezia, il Castello di Nicastro, la Torre medievale di Capo Suvero a Gizzeria Lido, l’Abbazia di Santa Maria di Corazzo, che donano al film una connotazione paesaggistica e un forte senso di appartenenza al territorio calabrese. Proprio questi luoghi, ricchi di memoria storica, durante la proiezione nella sala cinematografica hanno suscitato negli spettatori e nel cast una grande commozione, con lacrime evidenti che si perdevano tra gli sguardi meravigliati di chi quei luoghi li ha vissuti e li sente nel cuore.

La colonna sonora e tutte le musiche originali del film, composte da Lino Graziano, Antonella Pupello e Antonello Occhiuto, legano in modo impeccabile le varie scene, agganciando emotivamente gli spettatori.

I componenti del cast artistico, quasi tutti calabresi e per la maggior parte attori non professionisti o addirittura alla prima esperienza, hanno dato prova di grande maturità scenica, interpretando ciascun personaggio con passione e spirito di abnegazione, calandosi perfettamente nella parte. Per omaggiare la loro bravura e la loro disponibilità nell’aver preso parte gratuitamente al progetto, è doveroso citarli tutti:

Giovanni Bartoletta, Claudia Caruso, Francesco Guzzo, Enzo Cittadino, Paolo Turrà, Roberto Cilento, Sebastiano Basile, Sirio de Razza, Giuseppe Merante, Giuliana Montesanti, Nazzarena Franzè, Laura Callipo, Debora Venturen, Daniele Sgrò, Rocco Agostino, Claudia Vega, Maria Giovanna Cilento, Loredana Nisturuc, Giuseppe Donato, Chiara Mastroianni, Luciana De Fazio, Mariarosa Merante, Roberta Anania, Antonella Rossi, Paola Caruso, Margherita Graziano, Vincenzo Miceli, Lorenzo Miceli, Maria Francesca Miceli, Gennaro Miceli, Mario Banditelli, Riccardo Ariniello, Michele Grutteria, Dora Anna Rocca, Alessia Rita Barbieri, Chiara Ciambrone, Martaluce Mancuso, Lorenza Saccà, Cristina Serafino, Mariana Scrivano, Giuseppe Sirianni.

Le numerose persone sedute nella sala sono rimaste incollate allo schermo cinematografico fino all’ultimo titolo di coda.

Commozione nel finale, tra il pubblico e tutti i componenti del cast, che ha prodotto una serie di scroscianti applausi interminabili.

Al termine della proiezione il regista e molti componenti del cast sono saliti sul palco per chiarire il finale aperto a libera interpretazione, per ringraziare il numeroso pubblico che ha donato un continuo susseguirsi di applausi, e per ringraziare altresì la Fondazione Grandinetti (nella persona dell’Ing. Francesco Grandinetti, un vero mecenate per questi giovani appassionati di cinema) per aver organizzato magistralmente l’evento rendendo possibile la fruizione del Teatro Franco Costabile versando il contributo economico richiesto.

Il pubblico in sala ha avuto la possibilità di interagire con il regista e il cast, rivolgendo interessanti domande e mettendo sul tavolo molti spunti di riflessione, indice che la trama è stata ben compresa, insieme al sottotesto costituito dai numerosi messaggi sociali sparsi nel film, merito del regista e degli attori che hanno saputo trasmettere emozioni forti.

La prossima proiezione già fissata sul calendario, alla presenza del regista e di parte del cast, sarà il 25 aprile p.v., presso l’Osservatorio Astronomico Lilio a Savelli (KR), con possibilità di osservare la volta celeste e scovare magari l’esopianeta Koi!

© C. Caruso