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Attivisti M5S Lamezia: che fine ha fatto il progetto di restauro dell’ex carcere?

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Qualche giorno fa un’associazione di cultori dei nostri beni artistici ha organizzato una visita all’ex Carcere ed ex convento medievale d’epoca normanna della chiesa di San Francesco di Paola

Comunicato Stampa

Una bella iniziativa, che ci fa però amaramente riflettere sull’abbandono in cui è lasciata la nostra città.

Intanto ci chiediamo che fine abbia fatto il progetto di restauro dell’ex carcere curato dal Segretariato Regionale del MIBACT per un importo programmato di 1.100.000 euro da finanziare ai sensi della Delibera CIPE n. 73/2019 col Fondo di rotazione del POC Cultura e Sviluppo 2014/2020.

E insieme a questo ci piacerebbe sapere anche che fine abbia fatto quell’impegno di riportare il Carcere a Lamezia, che l’avv. Mascaro andava urlando nelle piazze al tempo in cui preparava la sua candidatura a Sindaco.

Sappiamo tutti che il Tribunale di Lamezia Terme è da tempo e rimane tuttora a rischio chiusura, sappiamo anche che l’ultima volta che provarono a chiuderlo lo salvò una straordinaria mobilitazione della città, che fece leva sui due precedenti scioglimenti del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose (e forse fu per questo che, da Sindaco, Mascaro si distrasse poi tanto da finire col regalarci il terzo scioglimento per mafia) e sappiamo pure che, avere un carcere in città, è elemento di gran peso per mantenere il Tribunale. Non capiamo quindi come il Sindaco Mascaro si sia subito scordato delle sue promesse e non abbia fatto concretamente nulla per riportare un carcere a Lamezia.

Eppure l’Italia ha bisogno assoluto di nuove carceri, perché la Corte Europea ci condanna di continuo per il sovraffollamento in cui i nostri detenuti sono costretti a vivere. E Lamezia grazie all’intuito dell’avv. Masi, Presidente della Fondazione Mediterranea Terina, e all’impegno del dr. Gratteri si è nel frattempo anche dotata della più grande ed efficiente aula bunker del meridione.

Non ci sarebbe voluto molto a capire che questo è il momento buono per far avere alla città e al suo Tribunale di nuovo un carcere, addirittura di alta sicurezza.

Primo perché, ahinoi, di materiale umano che possa occuparlo Lamezia e la Calabria da tempo continuano a produrne in gran quantità, con una ‘ndrangheta che secondo Gratteri è divenuta la più potente organizzazione mafiosa e si è fortemente radicata anche nel centro nord del paese (Lombardia, Emilia, Piemonte, Veneto, Toscana e Lazio), seguendo il profumo dei capitali e le tante occasioni di traffici illeciti che gli girano intorno (uno per tutti quello dei rifiuti).

Inoltre perché il carcere di Lamezia fu chiuso per aprire a Catanzaro con gli agenti che vi lavoravano un’ala del carcere di Siano e sarebbe il tempo di riparare al torto, non volendo credere che sia il feeling dichiarato tra Mascaro e Abramo, Occhiuto, ecc. la causa della sua dimenticanza sull’impegno di avere un nuovo carcere a Lamezia, che peraltro non solo creerebbe di suo occupazione e sviluppo della città e dell’intero comprensorio, ma genererebbe anche un notevole indotto economico.

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