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Aupi: serve subito Daspo per contrastare aggressione a sanitari

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L’appello del sindacato degli Psicologi italiani. Iacob:”Operatori devono avere qualifica di pubblici ufficiali”

Comunicato Stampa

Dopo il caso del tentativo di linciaggio di medici e infermieri all’Ospedale di Foggia – l’ennesimo episodio di violenza degli ultimi mesi -, Ivan Iacob, segretario generale nazionale del sindacato degli Psicologi italiani AUPI, ha ribadito, con forza, la necessità di adottare strumenti di contrasto, che già da mesi sono allo studio della sua associazione e del Parlamento che ora devono trovare concreta e celere applicazione.

“Il ddl che prevede il Daspo a chi attua violenza contro i sanitari, presentato dal senatore Ignazio Zullo, in commissione Lavoro e Sanità, ci appare un primo passo, un segnale importante di attenzione, che speriamo si concretizzi quanto prima sperando che si convincano della bontà di questa norma tutte le parti politiche. Indipendentemente dal rapporto di lavoro autonomo o dipendente, le pene siano il più possibile severe rispetto a quanto già previsto dal Codice penale. La sicurezza degli operatori sanitari e sociosanitari è, infatti, un’emergenza nazionale che abbisogna di iniziative per promuoverla, realizzarla e consolidarla”.

“È evidente che la situazione è di estrema gravità – ricorda ancora Iacob – tale da richiedere un intervento da parte delle istituzioni complesso e articolato ricordando che i professionisti della salute sono i protagonisti determinanti nel processo di prevenzione, cura e riabilitazione per il benessere biopsicosociale dell’individuo e della collettività. È altrettanto indubbio, che le continue e perduranti aggressioni verbali ma spesso anche fisiche comportino per il professionista della salute che le riceve gravi conseguenze. Per quanto riguarda gli Psicologi, ci sono leggi come la Cartabia che espongono i colleghi a costanti minacce insulti o addirittura cause rispetto a richieste effettuate dal sistema giudiziario”.

L’AUPI chiede, quindi, una “quanto mai necessaria e non rinviabile, da parte di Parlamento, Governo e Regioni” strategia completa ed articolata tale da garantire ai professionisti della salute ambienti di lavoro sereni e sicuri, “premessa necessaria perché possa espletare al massimo e con tranquillità la sua attività di garanzia per il diritto alla salute”.
Questa dovrebbe prevedere, politiche aziendali, formazione del personale, azioni per la sicurezza sul posto di lavoro, supporto psicologico agli operatori, collaborazione con le autorità, sensibilizzazione ed educazione, protezione legale

Il sindacato degli Psicologi chiede, infine, con forza, che l’operatore sanitario e sociosanitario sia riconosciuto come pubblico ufficiale, quale strumento indispensabile per arginare le violenze.

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