Autonomia: Boccia, no alle fughe in avanti
2 min di letturaPrima i Lep e unanimità regioni ed enti locali, altrimenti la reazione del Pd sarà durissima
Comunicato Stampa
Sull’autonomia differenziata siamo molto preoccupati perché le prime parole del Ministro Calderoli ci riportano indietro alle fughe in avanti di Fontana e alla regionalizzazione della scuola.
Non a caso il primo e unico a esaltarsi per l’ipotesi di accelerazione dell’autonomia dai residui fiscali è stato proprio il Presidente uscente della Regione Lombardia che, non contento dei disastri sanitari durante la pandemia, ora ripropone lo spezzatino sulla scuola che era, è e sarà sempre statale.
Il Partito democratico non consentirà fughe della Lega con l’obiettivo di dividere il Paese a danno del Mezzogiorno, delle aree interne già sofferenti e delle aree di montagna che rappresentano il 53% del territorio nazionale.
Prima vanno definiti una volta per tutte i Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), su questo non c’è discussione lo abbiamo sempre detto e ribadito e le nostre proposte sono depositate in Parlamento.
Sud, aree interne e aree di montagna devono essere riequilibrate nei servizi alla persona a partire da sanità e scuola, passando per assistenza e trasporto pubblico locale. Nessuno si illuda nel governo nascente di affrontare questo tema così delicato con forzature o accelerazioni.
Si torni all’unanimità del tavolo del 2020, che comprendeva anche gli enti locali, proprio per garantire la riduzione delle diseguaglianze su servizi fondamentali per la coesione sociale, al sud come a nord. Senza unanimità non si va lontano e il Partito democratico sarà un durissimo oppositore.
Così Francesco Boccia, senatore PD e responsabile Regioni e enti locali della Segreteria nazionale, parlando con i giornalisti al termine dell’incontro con la Prefetta di Barletta Andria Trani, Rossana Riflesso.