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Autonomia differenziata. Fiorita: la riforma tradisce la Costituzione

2 min di lettura
Nicola Fiorita

Il sindaco di Catanzaro: ‘disastrosa non solo per il Sud ma per l’intero Paese’

“Purtroppo l’avvio dei lavori in Senato per l’esame della proposta di legge sull’Autonomia differenziata segna un’ulteriore avvicinamento verso l’approvazione di una riforma che io ho considerato sin dal primo momento e continuo a considerare disastrosa non soltanto per il Sud ma per l’intero Paese perché tradisce i principi di solidarietà ed uguaglianza ai quali si ispira la nostra Costituzione”.

Lo ha detto il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, parlando con i giornalisti a margine di un’iniziativa promossa dall’Anpi sul tema “Antifascismo costituzionale, Autonomia differenziata, premierato”.

“Costruendo un sistema – ha aggiunto – in cui chi è più forte e chi è più evoluto potrà esserlo ancora di più e chi è più debole dovrà far fronte da solo alle sue debolezze, non soltanto si affossa ogni prospettiva di sviluppo per il Sud ma si nega quella solidarietà e quello stare insieme che alla base di ogni comunità.

Quindi io considero la riforma che viene proposta gravemente nociva. Per quello che possiamo, noi ci opponiamo e continueremo ad opporci con atti formali a questa riforma. Lo abbiamo fatto indossando le fasce tricolori davanti alle Prefetture. Ed oggi sono stato tra i promotori di un nuovo documento che è stato firmato da quasi 200 sindaci che dice una cosa banalissima. E cioè che per come si sta prospettando questa riforma abbandona il sud al suo destino”.

“Io penso che tra i doveri di un sindaco – ha detto ancora Fiorita – ci sia quello di difendere i valori della sua comunità e, più in generale, i valori repubblicani. Ho giurato fedeltà a una Costituzione che dice che siamo tutti uguali e che il nostro Paese si ispira ai principi della solidarietà e che nega ogni forma di egoismo. Quello stesso egoismo su cui è basata questa riforma. Per cui io credo che essere contro questa riforma sia un dovere rispetto alle persone che mi hanno votato ma anche un dovere rispetto al giuramento di fedeltà alla nostra Repubblica che ho fatto il giorno in cui ho indossato per la prima volta la fascia tricolore”.

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