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Aversa (FdI-AN) su vicenda Pugliese-Ciaccio

3 min di lettura

Le parole di Rosario Aversa, Coordinatore Provinciale Catanzaro Fratelli d’Italia-AN

Aversa: “LA SANITÀ CATANZARESE: DIFESA DEI VALORI LEA E AO DULBECCO”

fratelli d'Italia- LameziaTermeitComunicato stampa

A margine dell’azione del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, sulla vicenda del Pronto Soccorso del nosocomio cittadino Pugliese-Ciaccio, finalmente e forse in termini non speculativi, il tema della sanità è (ri)tornato ad essere, come è giusto che sia, evidenza dell’agenda politica non tanto cittadina, quanto regionale. Alcuni aspetti sono ormai acclarati e da questi bisogna ripartire se vogliamo saper recuperare come valore positivo, la formula del coraggio di Abramo, che sia da monito e da sprono per i tanti primi-cittadini che nella regione Calabria devono passare dalle enunciazioni di principio alle azioni concrete.

Quello che è emerso nel circuito catanzarese è che la nascita della nuova A.O Dulbecco, che integri il Pugliese-Ciaccio ed il MaterDomini non è una scelta più rinviabile. Ha ragione il direttore generale dell’AO MaterDomini Antonio Belcastro, quando rimarca il fatto e restituisce le responsabilità nel campo altrui, dove una certa politica immobile e certo management continuano a nicchiare, mettendo in predicato il futuro della sanità catanzarese e regionale, ma soprattutto quei valori LEA che si dicono di voler difendere.

Ragionare ed agire con un criterio di responsabilità oggi, significa garantire un domani prossimo una rete di assistenza sanitaria credibile nell’area centrale della Calabria, che passa ovviamente anche con la creazione di un dipartimento DEA nella struttura ospedaliera universitaria di Germaneto. A poco servono le soluzioni tampone, utile correttivo momentaneo, ma non certamente azione di sviluppo e di garanzia futura dei livelli di assistenza.

Ma, c’è un altro dato che emerge con la stessa importanza dell’integrazione strutturale, è quello della garanzia e della validazione dei livelli LEA. Appare utile in questo ragionamento archiviare lo scandalo del DCA 50/2017 dove a responsabilità diffuse e sottotraccia si incastrano giochi di potere, sfacciatamente criminogeni rispetto ad una richiesta di sanità. Per come appare utile, sia pure in un regime di commissariamento, aprire un confronto che delinei i reali fabbisogni regionali di posti letto e di dotazione di organico, che non si risolve e non si compensa con 600 unità.

Qui è la politica che deve riappropriarsi del suo ruolo, deve saper rappresentare i bisogni reali del territorio, ma soprattutto deve riuscire a guardare oltre un orizzonte reso intenzionalmente asfittico. Una responsabilità che sa bene che le dotazioni di organico proposte sono una goccia nel mare, che non risolvono il problema del funzionamento della sanità regionale, come studi peraltro ben accreditati certificano, ma che soprattutto non restituiscono dignità ai tanti giovani, che si sono formati in questa terra e che, da questa terra sono dovuti andare via!

Insomma una Calabria che non solo non sa dare una risposta, costituzionalmente riconosciuta, ad un diritto di salute, ma che espelle come corpo estraneo le sue energie migliori, solo perché l’irresponsabilità in politica è diventata titolo da esibire e non di cui vergognarsi…

La vicenda del Pronto Soccorso dell’AO Pugliese-Ciaccio è solo la punta dell’iceberg, perché la sanità in Calabria è una montagna tutta da scalare, impervia e pericolosa, che richiede ulteriori passaggi e maggiori approfondimenti di ordine pubblico. Ma, in tutto questo resta, o meglio sta ritornando un nuovo impegno civico, quello del coraggio, di cui il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo oggi è la migliore manifestazione.

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