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Azzolina: chiesti test rapidi, non si può bloccare una classe per un raffreddore

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Dovremmo prendere esempio dalle scuole. A scuola ci sono regole, distanziamento, gel, mascherine

Nella giornata di uno studente è il momento più sicuro“. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina a “Di martedì” in onda ieri sera su La7. “Ho chiesto i test rapidi per le scuole – aggiunge – non possiamo bloccare una classe per un raffreddore“.

“Spiace che qualcuno pensi che gli studenti e le studentesse possano essere sacrificabili. La scuola ha dato tanto, abbiamo lavorato tutta l’estate per riportare gli studenti in presenza”.

“Stiamo ultimando il monitoraggio sui contagi a scuola sulla quarta settimana. C’è poca crescita, il tendenziale è lo stesso delle settimane precedenti. Con questi dati dovrei lasciare gli studenti a casa?”.

“I ragazzi sono felici di essere tornati a scuola. E ci devono rimanere” aveva ribadito la ministra ieri mattina su Facebook. “Anche per quelli più grandi la didattica in presenza è fondamentale perché garantisce formazione ma anche socialità, un bisogno che oggi è meglio soddisfare a scuola”.”I numeri, infatti, e le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità – sottolinea – ci confermano che i contagi non avvengono dentro le scuole. L’attenzione deve essere invece orientata fuori, alle attività extrascolastiche, come ribadiamo da tempo”.

“L’anno che è appena cominciato è un anno particolare. Voglio ricordare che grazie al grande impegno dei docenti, dei dirigenti e del personale Ata ma anche delle famiglie, delle ragazze e dei ragazzi abbiamo riaperto scuole, siamo tornati alle lezioni in presenza, alla socialità. Ci sono regole precise da rispettare e lo stiamo facendo e protocolli stanno funzionando. La comunità scolastica sta dando il massimo per garantire diritto allo studio dei nostri piccoli e dei nostri giovani. E dobbiamo esserne tutti fieri. In questo momento serve responsabilità da parte di ciascuno di noi. La scuola è troppo importante e la cosa più importante è tenerla aperta, è la priorità. Questo richiede sacrifici, certo ma li faremo tutti insieme per il bene della scuola”, ha affermato poi in un videomessaggio alla presentazione dei dati del XXII rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca dedicato quest’anno alla dimensione internazionale dell’educazione civica.,

“Voglio ringraziare Intercultura – ha aggiunto Azzolina – per l’impegno che da anni mette nell’offrire ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze di fare un pezzo del loro percorso di studio all’estero. Il tema della internazionalizzazione è fra quello che affronteremo con le risorse del Recovery Fund, come ho anticipato anche in Parlamento. I benefici di un’esperienza interculturale durante gli anni delle Superiori sono infatti sempre più evidenti: non si apprende solo una nuova lingua – ha e videnziato – ma si sviluppano anche quelle competenze trasversali che il mondo della Scuola ha imparato a riconoscere e a considerare fondamentali come il problem solving, l’autonomia di giudizio, l’indipendenza, la capacità di sapersi muovere in contesti nuovi, l’apertura verso l’altro”.

“Si tratta – ha aggiunto – di esperienze che permettono agli studenti di prendere coscienza del proprio ruolo nella società come cittadini attivi e consapevoli. Insieme possiamo fare un grande lavoro per i nostri studenti per aprire il loro sguardo verso il mondo. L’emergenza sanitaria ci pone oggi inevitabilmente dei limiti, ma dobbiamo guardare oltre e farci trovare preparati quando sarà superata . Dobbiamo lavorare oggi per una scuola più aperta, capace di guardare oltre i propri confini, capace di dare strumenti nuovi ai nostri ragazzi”

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