Barbanti, fare chiarezza sulla sanità a Lamezia
4 min di letturaViene riportato come unico punto di condivisione di un incontro preelettorale tra esponenti politici nell’area la necessità di unire in maniera più stretta Catanzaro e Lamezia.
Comunicato Stampa
La dimensione territoriale del collegio elettorale spinge nuovamente a buoni propositi di vicinanza e perfino di fusione tra le due Città.
Anni di interventi, dibattiti, dichiarazioni e perfino la presentazione di un progetto di legge dimostrano che non è, oggi, una via percorribile.
Abbiamo nei tempi brevi la necessità di ridefinire i contorni della nostra Città, che, dopo cinquanta anni di vita, è una realtà diversa da quella del 1968.
Lamezia Terme oggi è una realtà urbana che aggrega e comprende i Comuni contermini con i quali costituisce un agglomerato urbano di oltre 110 mila residenti, legati da comuni interessi, storia, tradizioni, cultura.
Questa realtà ci interessa e verso la definizione di rapporti continui e costruttivi con i Comuni contermini, in prima istanza, dobbiamo avviare le iniziative politiche che non debbono essere rivolti ad avere la primogenitura di un progetto improvvisato ma a costruire un percorso di sviluppo insieme.
V’è, invece, nell’immediato la grande necessità di far chiarezza sulla questione Lamezia che oggi riguarda la sanità.
A Catanzaro si sta procedendo alla definizione della costituzione della azienda sanitaria ospedaliero-universitaria che comprenderà l’ospedale Pugliese-Ciaccio ed il policlinico universitario.
Nessuno ha posto la questione della necessità di una programmazione che comprenda l’intera area Catanzaro-Lamezia e, quindi, anche il nostro ospedale che dovrebbe rimanere ai margini di questo importante processo ed avere prestazioni limitate nel numero e nella qualità dei reparti.
La tematica inerente l’area di Lamezia e la sua sanità non è stata discussa in quel tavolo catanzarese ove sono stati presenti i candidati elettorali, consiglieri regionali ed i massimi rappresentanti della Regione.
Tutte le grandi manifestazioni popolari per la sanità del 2015, che hanno visto la convinta partecipazione dei Lametini di Lamezia Terme e del Comprensorio e di tutti i Sindaci che chiedevano l’inclusione dell’ospedale di Lamezia con la specifica funzione di polo traumatologico regionale, sono state non solo disattese ma nemmeno prese in considerazione.
Prevale e continua a prevalere una logica che favorisce apertamente in quest’area la zona ionica trascurando la possibilità di un servizio adeguato verso la zona tirrenica.
Non avrebbe dovuto essere così anche perché il PD tra i suoi programmi regionali ha in bella mostra da anni interventi e decisioni sull’area centrale della Calabria, intesa come territorio Catanzaro-Lamezia.
Ritengo che proprio adesso sia il momento adeguato per fare chiarezza: i candidati non dicano che sono per la fusione Catanzaro-Lamezia alla quale non crede nessuno, bensì si esprimano in merito sulla necessità che l’area territoriale Catanzaro-Lamezia debba considerarsi come un unico bacino d’utenza in sanità distinguendosi dall’operato della precedente amministrazione regionale di centrodestra Scopelliti-Talarico, che ha considerato questa area come due zone distinte di cui una importante e centrale (HUB) ed una limitata e periferica (SPOKE).
I Candidati dicano se ritengono giusto che l’azienda sanitaria catanzarese escluda l’ospedale di Lamezia Terme, come si sta facendo.
E’ necessario che le forze politiche dicano ai Cittadini, ai quali vogliono chiedere il consenso elettorale, che siamo per riconoscere che l’area centrale della Calabria, Catanzaro-Lamezia, sia un’unica area territoriale, superando il concetto di mera fusione.
In quest’area, dall’immediato, la programmazione sanitaria e non solo sia per comprendere e non per separare.
E’ necessario, quindi, che la Regione modifichi il crono-programma stabilito predisponendo, prima di tutto, la riduzione delle tre aziende sanitarie oggi presenti ad una sola con il compito di meglio utilizzare le disponibilità strutturali e di personale in funzione dell’intera area.
In tutto ciò è auspicabile, se non doveroso, che i venti milioni di euro disponibili per l’ospedale di Lamezia Terme vengano spesi per migliorare la struttura come polo traumatologico regionale.
Sebastiano Barbanti
Deputato PD